Di chi è la colpa?

Gare per i lavori pubblici in stallo, l'azienda regionale Aria respinge le accuse

«I problemi enunciati non sono imputabili alla piattaforma da noi gestita»: così si risponde alle Amministrazioni che avevano puntato il dito

Gare per i lavori pubblici in stallo, l'azienda regionale Aria respinge le accuse
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Aria, ovvero l'Azienda regionale per l'innovazione  per gli acquisti, non ci sta e ha deciso di replicare alle accuse di non aver messo in mano ai Comuni una piattaforma in grado di procedere con le gare per i lavori pubblici seguendo le regole entrate in vigore l'1 gennaio con il nuovo Codice dei contratti.

Secondo quanto riportato oggi (23 gennaio) da L'Eco di Bergamo, e come da noi ripreso, Sintel, ovvero il portale di Aria attraverso cui i Comuni dovrebbero operare, non funziona a dovere. Una versione in parte confermata anche dall'assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi, la quale al quotidiano ha detto: «Regione si è fatta portavoce ad Aria dei problemi degli enti locali e di tutti i soggetti che devono usare la piattaforma che ha ancora dei problemi. Terremo monitorata la situazione che necessità di una soluzione urgente».

«I problemi non sono a noi imputabili»

Nel tardo pomeriggio di oggi, però, è arrivata anche la risposta dell'Azienda lombarda, secondo la quale «i problemi enunciati non sono imputabili alla piattaforma di eProcurement regionale gestita da Aria».

Nel comunicato diffuso dall'Azienda si legge:

«Le problematiche sono riscontrate a livello nazionale e sono legate prevalentemente alle nuove modalità per ottenere sulla Piattaforma Nazionale dei Contratti Pubblici di Anac il "Cig", Codice Identificativo Gara, che consente all’Ente di avviare l’iter di affidamento di un’opera pubblica alle imprese. Il nuovo codice degli appalti ha infatti introdotto, dal 1° gennaio 2024, il Codice identificativo di gara per tutti gli affidamenti della Pubblica Amministrazione, anche quelli sotto la soglia dei 5.000 euro che avevano beneficiato fino al 31 dicembre della procedura semplificata, il cosiddetto "smart Cig". Il provvedimento ha generato una grande confusione negli Enti Locali, soprattutto quelli di piccole dimensioni che si sono ritrovati da un giorno all'altro a dover seguire complessi passaggi burocratici anche per gli acquisti minimi legati alla gestione quotidiana.

Le problematiche legate alla nuova Piattaforma Nazionale dei Contratti Pubblici, attiva dal 2 gennaio 2024, sono note e hanno avuto impatti su tutto il sistema della gare nazionali al punto che anche Anci si è espressa con un comunicato pubblico: QUI».

«Noi sosteniamo gli Enti Pubblici»

Il comunicato prosegue poi con una serie di chiarimenti relativi all'attività di Aria:

«La Piattaforma Aria, dal 22 dicembre scorso risulta tra le prime certificate da Agid relativamente allo scenario di digitalizzazione secondo il nuovo modello di interoperabilità con Anac, è stata attivata e resa disponibile da gennaio. ARIA conferma che la Piattaforma di eProcurement regionale è operativa e funzionante, tanto che ad oggi sono in corso di svolgimento oltre 30.000 procedure di acquisto indette dalle varie stazioni appaltanti e sono a disposizione oltre 2.500 convenzioni attraverso le quali gli Enti della Pubblica Amministrazione effettuano gli approvvigionamenti. Nonostante le difficoltà riscontrate nell’avvio del sistema di interoperabilità nazionale, da gennaio i Cig generati tramite Piattaforma Aria sono oltre 300.

Aria sta operando per sostenere gli Enti Pubblici utilizzatori della Piattaforma e, in generale, per supportare il sistema di eProcurement Nazionale nell’attuazione del percorso di transizione digitale definito dal nuovo codice dei contratti pubblici e dalle competenti Autorità nazionali. A tale scopo sin dallo scorso dicembre Aria si è fatta promotrice dello svolgimento di specifiche sessioni di formazione e di iniziative di comunicazione sia sulle nuove funzionalità della propria piattaforma di approvvigionamento sia sul complesso sistema di procurement nazionale che hanno visto la partecipazione di oltre 2100 stazioni appaltanti».

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