Giorgio Gori a sostegno del Jova Beach Party, contro chi trova «il modo di guastare la festa»
Il sindaco difende su Twitter il cantante contro le accuse di danni all’ambiente, ma gli utenti si dividono sulla sua posizione e diversi lo attaccano
Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, è intervenuto sui social a sostegno di Jovanotti e del suo tour estivo in diverse spiagge italiane, preso di mira da associazioni ambientaliste e utenti di internet perché accusato di provocare danni agli ecosistemi naturali.
«Lo sport dell’estate? Il tiro al Jova Beach Party – ha esordito il primo cittadino su Twitter -. A Viareggio arriva pure l’inchiesta. C’è il Wwf che controlla, mille verifiche, lo studio dell’Arpat: non basta mai. Tipico nostro: se uno fa una cosa bella, festosa, che funziona, bisogna trovare il modo di guastargli la festa». L’intervento è arrivato dopo la notizia del fascicolo contro ignoti aperto dalla Procura di Lucca sul concertone in programma il 2 e 3 settembre sul litorale di Viareggio, in cui si ipotizza il reato di «distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto». I pm hanno deciso di avviare un’inchiesta dopo che un’associazione ambientalista aveva depositato lo studio del professor Giovanni Baccaro, docente all’università di Trieste, che sosteneva come le piante presenti nella zona dove si sarebbe svolto l’evento, per il quale ci si sta già preparando, fossero fondamentali per contrastare l’erosione della spiaggia. Secondo l’Arpat, però, «le specie vegetali individuate nelle segnalazioni non sono specie protette e le dune si trovano tra il mare e il muraglione che ne interrompe la naturalità di movimento». Ciò vuol dire, come commentato dallo stesso sindaco di Viareggio Giorgio del Ghingaro, il quale ha puntato molto sulla tappa locale del cantante, che la spiaggia in questione non sarebbe nemmeno classificabile come «habitat naturale dunale».
Le polemiche sono comunque andate avanti, come già accaduto nelle scorse settimane tra critiche degli ambientalisti, video-risposta di Jovanotti e loro contro-replica. Per un certo periodo è circolata addirittura la foto fake del presunto chitarrista della star, dopo che aveva abbattuto una sequoia secolare: immagine rivelatasi poi appunto un falso (il ragazzo in foto non è neanche uno dei suoi musicisti), diffuso probabilmente per scherzo ma a cui molti si erano appoggiati, senza neanche verificare, per attaccare il Jova Beach Party. Adesso è arrivato il tweet di Gori, che ha generato una discussione sul web tra pro e contro la sua posizione: «Artisti che ci invidia il mondo trattati come delinquenti… che brutta cosa» ha commentato un utente sotto il post, a cui fa eco un’altra scrivendo: «Non ho un’opinione tecnica e mi guardo bene dall’esprimerla a vanvera. Però concordo che nel nostro paese le cose belle non funzionano tanto. Vanno molto più forte le tragedie». Non sono mancate però le opinioni contrarie, in certi casi dei veri e propri attacchi all’autore del cinguettio: «Forse non è poi una cosa così bella per l'ambiente. E forse si potevano trovare altri posti tipo stadi, palazzetti e posti attrezzati per il tour estivo di Jovanotti. Ma dell'ambiente chi se ne frega, eh Gori?» ha scritto qualcuno, ma ci sono stati anche interventi più pacati: «Bella e festosa ok, ma prima di esprimersi con adeguatezza che male c'è a verificare se i danni all'ambiente ci sono stati o possono essere dimostrati? Ci sono elementi che fanno ritenere plausibile la denuncia. Tipico nostro è anticipare le valutazioni di chi è competente».
Lo sport dell’estate? Il tiro al #jovabeachparty”. A Viareggio arriva pure l’inchiesta. C’è il #WWF che controlla, mille verifiche, lo studio dell’Arpat: non basta mai. Tipico nostro: se uno fa una cosa bella, festosa, che funziona, bisogna trovare il modo di guastargli la festa. pic.twitter.com/lGiQaBnb0Q
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) August 23, 2022