Giornata delle vittime sul lavoro, i sindacati: «Servono più ispettori a Bergamo»
Le manifestazioni dopo la tragica morte di due lavoratori bergamaschi nei cantieri, che hanno riaperto il dibattito sulla sicurezza sui luoghi di lavoro
Oggi, mercoledì 12 maggio, nel corso della giornata che Cgil, Cisl e Uil nazionali hanno voluto dedicare alla sicurezza sul lavoro, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha annunciato le nuove assunzioni nei servizi di prevenzione e di controllo territoriali, cioè le strutture che dovrebbero garantire il rispetto delle norme per la tutela dei lavoratori, e che spesso denunciano enormi buchi nella pianta organica a livello provinciale. Queste notizie arrivano dopo una settimana funestata da gravissimi incidenti sul lavoro, che hanno drammaticamente riaperto la ferita sulla questione sicurezza.
«Da dati da noi ricostruiti, il personale in forza allo Psal di Bergamo è di 55 addetti - dice Danilo Mazzola, segretario Cisl con delega alla sicurezza sul lavoro -. Nell’ultimo anno e mezzo, sette dipendenti sono andati in pensione, e adesso la struttura bergamasca può contare su 55 addetti di cui 37 tecnici della prevenzione. In un periodo dove la pandemia ha impegnato il servizio in altre attività, i controlli si sono svolti solo in caso di situazioni emergenziali, per esposti e segnalazioni, mentre il grosso del lavoro si è concentrato sulla verifica della corretta applicazione dei piani anti-contagio da Covid nei luoghi di lavoro».
«Dei duemila nuovi ispettori da assumere come prevede il Recovery plan per potenziare l’azione dell’Ispettorato nazionale e una ricognizione del personale nelle Asl per migliorare i controlli, almeno una ventina dovrebbero essere dirottati a Bergamo, se si volesse anche solo "pareggiare" la pianta organica del 2010/2016», ha continuato Mazzola. I numeri di adesso sarebbero allora insufficienti per garantire un effettivo controllo sulle misure di tutela all'interno delle aziende e nei cantieri.
«Viviamo una situazione difficile – continua Mazzola -. Dopo un anno complicato dalla pandemia, la ripresa delle attività con i ritmi e i carichi di lavoro di sempre non può portarci a una "ordinaria" frequenza di infortuni sul lavoro, purtroppo anche mortali. La mancanza degli ispettori è un problema cronico: l’ufficio di prevenzione è stato impegnato molto sul Covid, quindi l’attività di sorveglianza e di verifica è stata insufficiente. Bergamo non può più permettersi un numero così limitato, e sempre in diminuzione da 5 anni a questa parte. Gli infortuni vanno anticipati con la formazione e il coinvolgimento dei lavoratori. La prevenzione rientra tra i compiti dello Spsal Ats e questi non possono essere limitati alla gestione delle emergenze».