Il punto sul disastro

«Giornata drammatica» per Bergamo: il Comune chiede lo stato di emergenza

La sindaca ha fatto il punto sulla situazione. Ancora da quantificare i danni. Molte criticità in diverse zone della città

«Giornata drammatica» per Bergamo: il Comune chiede lo stato di emergenza
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di Wainer Preda

«È stata una giornata drammatica». Non usa giri di parole la sindaca Elena Carnevali per descrivere quanto avvenuto ieri (9 settembre) in città, quando dalle prime ore del mattino un violentissimo nubifragio ha mandato sott'acqua diversi quartieri di Bergamo.

A provocare il disastro, l'eccessivo accumulo d'acqua in poco tempo che - anche a causa dei detriti bloccati da un ponte -, ha fatto esondare il Morla e poi la roggia Tremana. L'esondazione si è allargata a via Baioni e viale Giulio Cesare e poi al resto della zona nord della città. Mentre nel contempo si allagava anche una parte di Longuelo.

L'ingresso del parco Suardi, la mattina del 9 settembre

Chiesto lo stato di emergenza superiore

Palafrizzoni, ha spiegato la sindaca, intende chiedere - insieme alle municipalità di Torre Boldone e Ponteranica -  alla Regione lo stato d’emergenza superiore per i danni provocati dal maltempo.

La richiesta serve ad avere accesso ai fondi che Palazzo Lombardia vorrà stanziare. «Faremo una puntuale ricognizione dei danni ai beni pubblici e privati - ha spiegato Carnevali -. A tutti i cittadini diciamo che per qualsiasi necessità possono contattare la polizia locale».

Ancora da quantificare al momento l'entità dei danni. Per avere una stima verosimile ci vorrà ancora parecchio. Anche perché la situazione è in continua evoluzione.

Nella conferenza stampa a Palazzo Frizzoni, al fianco del sindaco erano presenti gli assessori Oriana Ruzzini, Giacomo Angeloni, Marcella Messina e Francesco Valesini, con i vertici la polizia locale e dei vigili del fuoco.

Carnevali ha detto che «l’unica buona notizia di oggi è che non ci sono stati danni alle persone. Per fortuna il nubifragio si è scatenato nelle ore notturne. Fosse capitato qualche ora più tardi probabilmente le conseguenze sarebbero state peggiori».

Certo è che il Comune ha subito attivato il Comitato operativo comunale (Coc) per l’emergenza per coordinare gli interventi. Oltre 150 quelli dei vigili del fuoco per mettere sotto controllo gli allagamenti. Una sessantina i pompieri impiegati e poi squadre oltre che da Bergamo anche da Brescia, Cremona e Mantova.

In azione anche la polizia locale, i volontari della Protezione civile e gli alpini, in uno sforzo corale. Anche la Questura di Bergamo ha dato disponibilità all'impiego dei suoi agenti di polizia, specie in quelle zone dove ci sono abitazioni che potrebbero finire in pasto a sciacalli e malviventi.

Le criticità

Nel momento in cui scriviamo ci sono ancora forti criticità in alcune zone della città. Nella fattispecie, in via del Guerino, in via Pitentino, in via Ponte Pietra. E poi Baioni, Nazario Sauro, Pescaria, Valtesse, Longuelo, Monterosso e Borgo Santa Caterina. Si tratta per lo più di allagamenti di scantinati e garage. Mentre in via Guerino sono entrate in azione 4 idrovore per liberare l'ingresso del condominio al numero 3.

Intanto il Comune ha messo a disposizione dei cittadini 76 posti letto fra Cristallo Palace, Central Hostel e strutture dell'Ana. «Sono posti dedicati prima di tutto a situazioni di fragilità, anziani o persone con disabilità», ha detto ancora Carnevali.

Chiusi alcuni parchi

L'assessore al verde pubblico Ruzzini ha confermato che il parco del Galgario e il parco Brolo dei Frati di Longuelo resteranno chiusi. Chiuso anche il parco di Sant'Agostino, in Città Alta, dove un pezzo del parapetto è crollato.

Parapetto crollato sulle mura, in corrispondenza del parco Sant'Agostino

Per evitare ulteriori disagi, ha spiegato l'assessore, e venire incontro alla popolazione la raccolta rifiuti da parte dei mezzi di Aprica comprenderà anche la raccolta puntuale e gratuita a bordo strada dei materiali danneggiati. In azione ci saranno trenta mezzi.

Consorzio-Carnevali: botta e risposta sulle responsabilità

Nel pomeriggio di ieri, il Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca ha diffuso una nota alla stampa. L'ente sottolinea «che la rete consortile ha svolto a pieno il proprio servizio anche accogliendo l’acqua che percolava dalle colline circostanti dove invece i torrenti Nesa, Gardellone, Morla e Tremana, non di competenza consortile, hanno esondato creando notevoli disagi alla popolazione».

A stretto giro la risposta, secca, della sindaca. «Al gioco di chi resta con il cerino in mano non ci sto. La manutenzione degli alvei compete a tre enti, in talune sedi. Mi auguro che lo spirito con cui si affronta la questione sia quello», conclude Carnevali.