Giovani e disagio, Papa Giovanni e Nepios insieme per gli adolescenti a rischio
Il progetto andrà avanti per due anni, con un contributo dall’associazione pari a 40mila euro
Sarà uno psicologo dedicato, insieme ad un’equipe costituita da un neuropsichiatra dell’infanzia e dell’adolescenza ed un educatore, a prendere in carico gli adolescenti più a rischio di sviluppare comportamenti autolesivi, fin dalle fasi precoci del disturbo o della crisi, grazie a un lavoro di rete con le scuole di Bergamo. Prende il via a ottobre un nuovo progetto, attivato grazie ad un contributo messo a disposizione da Nepios onlus, che intende intercettare precocemente i giovani portatori di disagio ed inserirli nei percorsi di cura dalla Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Asst Papa Giovanni XXIII.
«L’Associazione Nepios onlus ha ritenuto di rinnovare il proprio contributo al progetto, iniziato nel 2019 ed ora riproposto dalla Neuropsichiatria Infantile, inerente alla prevenzione dei comportamenti autolesionistici e suicidari negli adolescenti – ha sottolineato la presidente Tullia Vecchi -. Il senso di questo progetto è di estrema attualità in un periodo in cui i minori sentono il bisogno di una risposta integrata al loro bisogno. Il percorso che abbiamo stretto con la Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Papa Giovanni offrirà ai minori e adolescenti la presa in carico a 360 gradi, dalla prevenzione alla fase acuta fino alla riabilitazione. La nuova collaborazione avrà la durata di due anni per un importo di 40 mila euro».
L’intervento si rivolge agli adolescenti (fascia d’età 11-18 anni) e sarà proposto alle scuole nei prossimi due anni, fino ad ottobre 2024. Si comincerà con le terze medie di Bergamo e dell’hinterland. Alla presenza degli specialisti, ai ragazzi e agli insegnanti saranno proposte iniziative mirate, come la visione di un film o di una rappresentazione teatrale, sul tema del disagio e dei bisogni dei giovani. Tra studenti ed insegnanti sarà diffusa una corretta informazione e si costruirà maggiore consapevolezza sulla possibilità di aiuto e sull’esistenza di servizi in provincia rivolti al disagio giovanile. Lo psicologo in classe affronterà, a partire dallo spettacolo proposto, una discussione sui rischi e sui tentativi di risolvere le crisi. Con la collaborazione degli insegnanti e delle figure psicopedagogiche, i giovani a più alto rischio saranno inviati ai servizi esistenti. Il progetto prevede poi una fase di accompagnamento da parte degli specialisti nella fase di reinserimento, con l’adattamento del contesto scolastico e dell’ambito sociale ai bisogni del ragazzo.
La pandemia è stato uno dei fattori che di recente ha reso il fenomeno delle crisi adolescenziali ancora più serio rispetto agli anni passati. Nel primo semestre del 2022, si registra un aumento del 70 per cento dei casi di adolescenti (11-17 anni) ricoverati al Papa Giovanni in seguito a tentativi di suicidio o per aver manifestato una ideazione suicidaria (13 da gennaio a giugno 2022, contro i 15 di tutto il 2021). Il fenomeno desta quindi preoccupazione tra istituzioni, specialisti e terzo settore che si occupano di disagio giovanile anche se non sono mancati, nel periodo precedente alla pandemia, interventi mirati messi in campo dalla Asst Papa Giovanni XXIII grazie alla collaborazione con Nepios onlus.
Nella foto, da sinistra: Mirta Acquati, socia di Nepios, Fabio Pezzoli, Direttore sanitario ASST Papa Giovanni XXIII, Patrizia Maria Carla Stoppa, Maria Beatrice Stasi, Tullia Vecchi, Eloisa Del Curto, medico della Direzione sociosanitaria Asst Papa Giovanni XXIII