Green Pass: debutto senza intoppi per ristoranti e locali, soffrono invece palestre e musei
Le misure più stringenti sul Green Pass sono entrate in vigore venerdì 6 agosto, dando il via al week-end di prova con i titolari di ristoranti e locali e il personale dei luoghi della cultura già pronti con le loro app per i controlli.
I primi, in generale, non hanno riscontrato particolari problematiche, grazie anche al bel tempo e alla disponibilità di dehors e posti all'aperto. In molti però si chiedono cosa succederà quando si avvicinerà l'autunno e sarà necessario consumare al chiuso. Al momento, comunque, situazioni di clienti senza certificato verde non si sono verificate, come ha confermato ill responsabile dei pubblici esercizi dell’Ascom, Giorgio Beltrami. Essendo proprietario di un locale, Beltrami ha raccontato di avere avuto delle incomprensioni con qualche avventore, ma nessun episodio grave: «Chiedere il documento sembra un po’ offensivo verso il cliente. Ma tutto quello che si può fare per vaccinare e non arrivare ad altre chiusure per noi va bene - ha spiegato Beltrami al Corriere della Sera Bergamo -. Il vaccino non è un optional: è un dovere e anche l’unico modo per uscire da questa situazione: bisognerebbe avere coraggio e renderlo obbligatorio».
Il responsabile Ascom non ha mancato tuttavia di segnalare alcune criticità: i ristoranti che fanno anche da mensa aziendale si sono visti cancellare le convenzioni da alcune ditte, perché al contrario delle mense interne lì i dipendenti non possono accedere senza Green Pass; alcuni certificati di esito negativo ai tamponi rilasciati da farmacie non vengono letti dalle app e dai macchinari, risultando «sconosciuti» e costringendo il personale a lasciar fuori alcune persone. Pare inoltre che ci siano state delle difficoltà nel leggere i qr code dei certificati di turisti di altri Paesi europei.
Sono invece le palestre e i luoghi della cultura a fare più fatica con le nuove norme: per gli abbonati logicamente il controllo viene fatto solo al primo ingresso, ma a quanto pare molti frequentatori hanno deciso di restare a casa. I luoghi della cultura, poi, sono stati molto rigorosi nell'applicare i controlli, ma questo ha voluto dire, venerdì scorso, che la presenza di visitatori a Bergamo Alta è diminuita fino al 50 per cento, come indicato dal direttore del Museo delle storie, Roberta Frigeni. Anche domenica c'è stato un calo del 30 per cento, minore ma sempre significativo.
In conclusione, un debutto, quello del Green Pass, senza lo scenario catastrofico delineato da alcuni. Dal canto loro, le forze dell'ordine, dopo una riunione settimana scorsa, hanno deciso di lasciare i controlli ai proprietari delle attività, un approccio "morbido" che li vedrà intervenire solo nel caso si richieda il loro aiuto con clienti difficili o violenti.