Green Pass, possibili modifiche per la variante Delta
A comunicarlo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: preoccupano i contagi nel Regno Unito
Le condizioni di rilascio del Green Pass potrebbero subire delle modifiche nelle prossime settimane. A dichiararlo è stato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, nel corso di un suo intervento alla trasmissione di Radio 24 Mattino: a preoccupare è la famigerata variante Delta: «È possibile che si debba rimodulare il Green pass dopo la prima dose di vaccino. Questo lo lasciamo dire agli scienziati, ma se è vero che la protezione da questa variante c’è dopo due dosi di vaccino, è chiaro che, oltre a correre con le seconde dosi, dobbiamo rimodulare il Certificato verde. Al momento è prematuro dirlo. Aspetterei 14 giorni per l’analisi dei dati che arrivano del Regno Unito e per il controllo della prevalenza della variante Delta in Italia, attualmente vicina al 20 per cento. Aspettiamo di capire di quanto sale in una settimana. E poi una riflessione su questo la farei».
Quindi ancora niente di certo, ma il rilascio del certificato dopo il completamento del ciclo vaccinale potrebbe essere una doccia fredda per molte persone che speravano in questa misura per poter viaggiare all'estero e partecipare ad una serie di attività, consentite solo se ne sono in possesso.
Favorevole a una futura condizione della vaccinazione completa per il Green Pass, anche se spostata al periodo autunnale, anche il consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta: «Il Governo dovrebbe implementare le azioni in campo affinché la maggior parte degli italiani si vaccini, ma soprattutto lavorare affinché da quest’autunno il Green Pass venga assegnato solamente alle persone con ciclo vaccinale completato. Non si tratterebbe di un’azione punitiva, ma piuttosto di tutela visto che la variante, per ora, sta colpendo in modo grave solo i non vaccinati: dobbiamo tutelare i più fragili e dopo due interi inverni in lockdown dobbiamo avere il coraggio di tutelare le nostre economie, già in ginocchio – ha spiegato Carretta -. Se non si vuole introdurre l’obbligo di vaccinazione almeno si faccia di tutto per scongiurare un’ennesima ondata, rendendo accessibili i luoghi pubblici soltanto a chi ha completato il ciclo vaccinale».