Pendolari, raccolte 29mila firme per chiedere il miglioramento del trasporto ferroviario
Il M5S porta il documento in consiglio regionale. E chiede a Fontana di incontrare i comitati dopo il "no" di Claudia Terzi perché «non rappresentativi»
Quasi trentamila firme per chiedere il miglioramento dei servizi ferroviari lombardi. Sono quelle contenute in una petizione su Change.org lanciata da Raffaele Specchia e Cristina Maranesi pendolari delle linee lombarde.
«In molti giorni prendere il treno in orario è come giocare un terno al lotto» dicono nel documento rivolto al presidente Attilio Fontana e all'assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi, chiedendo che la Regione mettano mano a un servizio considerato non all'altezza.
«L'altissimo numero di firme raccolte - sottolinea il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Simone Verni - testimonia la necessità e urgenza di un cambio di rotta nel servizio ferroviario, massacrato da continui guasti, l'ultimo al passante verso il sud ovest di Regione, ritardi, soppressioni di corse, disservizi».
Martedì prossimo, l'8 novembre, Verni porterà il documento in discussione nell'aula del consiglio regionale. Nella sua interrogazione chiederà al presidente Fontana di incontrare i rappresentanti di questi ventinovemila firmatari. Un incontro, peraltro, già richiesto dai promotori della petizione, nel quale consegnargli tutte le firme raccolte.
«Già un mese fa - prosegue Verni - avevo sollecitato Regione a convocare nuovamente i Tavoli di quadrante del trasporto pubblico locale (sono al palo dal novembre 2019) dove siedono anche i Comitati e le Associazioni di viaggiatori e pendolari, ricevendo dall'assessore Terzi un inspiegabile dissenso».
Il consigliere sottolinea che secondo le dichiarazioni pubbliche di Terzi «i Comitati e le Associazioni che siedono a questi tavoli non sarebbero formalmente rappresentativi dell'utenza, quando invece la la loro legittimità è riconosciuta anche dall’art.28 del Contratto di Servizio stipulato con Trenord».
«Nel Consiglio di martedì prossimo chiederò all’assessore e al presidente Fontana se ritengano rappresentativi dell’utenza e quindi meritevoli di un incontro dove portare le loro istanze, i 29 mila firmatari della petizione» conclude Verni.