Guerra ai muri delle Ferrovie, la protesta di quartieri, Mozzo e Curno in Porta Nuova
Durante il Consiglio straordinario in corso oggi (21 marzo) a Palazzo Frizzoni, i cittadini sono tornati a chiedere più ascolto sulle loro richieste
In Porta Nuova, davanti al Credito Bergamasco, c’erano almeno cinquanta persone, con striscioni e volantini e megafono, per spiegare alla gente che passava che questi progetti ferroviari o si fanno bene o non si fanno. C’erano i volontari dei comitati di quartiere di Boccaleone e di San Tommaso e cittadini di Curno e di Mozzo, oltre a diverse associazioni ambientaliste.
La protesta, andata in scena dalle 17 di oggi (lunedì 21 marzo), è stata fatta in occasione del Consiglio comunale straordinario riunito (dalle 18 dello stesso giorno) per discutere della questione su richiesta delle minoranze; la discussione riguarda il nuovo treno per Orio e il collegamento da Ponte San Pietro a Bergamo a Montello che verrebbe raddoppiato, ma senza realizzare un servizio metropolitano che, invece, a Bergamo e hinterland sarebbe utilissimo.
I comitati, che dovevano manifestare sotto Palafrizzoni ma sono stati “sfrattati” per ragioni legate al Covid, hanno distribuito un volantino con un “appello” alla Giunta e al Consiglio comunale. «Chiediamo più coinvolgimento - dice il piccolo manifesto - sulle grandi questioni che riguardano la città e che determinano la qualità della vita di noi cittadini. Il Pnrr deve rappresentazione l’occasione della transizione ecologica e non solo bla bla bla…».
I comitati contestano l’eliminazione dei passaggi a livello senza realizzare passaggi alternativi e innalzando barriere antirumore, “muri” alti anche sette metri e mezzo che rischiano di spaccare gli abitati. E senza aumentare il numero delle fermate nei quartieri e nei punti strategici di paesi e città, in un’ottica di servizio metropolitano.