Il documento

I dubbi del Comitato di Redona sul semaforo verde fisso alla Martinella: «Ci penalizza»

Un testo, con le osservazioni degli abitanti raccolte durante la riunione di lunedì 16 giugno, è stato consegnato al Comune di Bergamo

I dubbi del Comitato di Redona sul semaforo verde fisso alla Martinella: «Ci penalizza»
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Un documento con le richieste del quartiere di Redona, indirizzato al Comune di Bergamo, esprime vari dubbi sul semaforo verde continuo sulla provinciale 35, in zona Martinella. Un provvedimento che, come annunciato di recente, dovrebbe diventare permanente dalla fine di quest'estate.

Le osservazioni al Comune

Il documento, come riportato oggi (mercoledì 18 giugno) da L'Eco di Bergamo, è stato stilato nel corso della riunione del Comitato di quartiere, nella serata di lunedì 16 giugno. A organizzarlo il presidente Emiliano Bezzi e il membro del direttivo Federico Breda, con anche la partecipazione della consigliera comunale del Pd Silvia Gadda. Tra le osservazioni riportate nel testo, c'è lo scarso coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni prese per la viabilità, che lamentano anche una comunicazione incompleta dei risultati della sperimentazione col semaforo verde, partita lo scorso 12 maggio.

Questo, in quanto secondo loro si dovrebbe considerare l'effetto sul traffico non solo sulla provinciale che usano i pendolari per andare e venire dalla Val Seriana, ma su tutta l'area circostante. Le code in macchina, infatti, sulla base dei racconti di alcuni residenti si sarebbero spostate semplicemente verso il rondò delle Valli. Insomma, per agevolare chi viene dai comuni seriani, si potrebbero penalizzare invece i residenti della Martinella, che rischiano di fare il giro dell'oca per attraversare la via da est a ovest.

Sicurezza dei pedoni e sottopassaggio

Altra critica è quella all'attraversamento pedonale del semaforo, a chiamata ma con tempi troppo lunghi, fatto che spingerebbe molti a ignorare il rosso e provare comunque ad arrivare dall'altra parte.

Altra questione, l'assenza di marciapiedi, nonostante i pedoni nell'area siano comunque molti. Ma perplessità sono state espresse anche per il sottopassaggio che si è ipotizzato di realizzare all'incrocio, per permettere a chi è a piedi e ai ciclisti di muoversi senza troppi problemi. Qualcuno ritiene sia meglio un sovrappasso e, in ogni caso, se si vuole rimanere sull'opzione del collegamento sotterraneo, forse sarebbe meglio spostarlo più in là, dove si trova la concessionaria Bonaldi.

I residenti, però, non sono contenti nemmeno di politiche cittadine che, nonostante in programma avesse al centro sostenibilità e mobilità alternativa, continuano ad andare dietro all'auto. Sì, ci sono delle categorie di lavoratori che non possono fare a meno di spostarsi con un veicolo proprio, ma tutti gli altri potrebbero usufruire dei mezzi pubblici, se ce ne fossero abbastanza e organizzati con sufficienti corse. Le possibilità e i fondi per realizzare un piano del genere, però, non si sono mai trovati, anche per le criticità che il trasporto su gomma presenta in Bergamasca. Ma qui si apre un altro capitolo.

Commenti
sandro

Il comitato di redona logicamente è contrario al verde fisso all incrocio, ma dall' altra parte ci sono 45 mila veicoli che vengono stoppati per dare passo ad alcune decine. Stessa situazione a colzate, dove il provinciale è ostaggio di un accesso privato, con 2 rotatorie a 500 mt.

Silvia

Un sovrappasso in zona bonaldi? Noi residenti di via dei bersaglieri sono almeno 40 anni che lo attendiamo

Valentina

Almeno riaprire il tratto di via Bianzana che da Bergamo consente l' accesso al Rondo' senza fare il giro del cimitero che è sempre incasinato. Dato che si toglie l' accesso al provinciale da Via Martinella in direzione Valli.

Francesco Giuseppe

Se pou alle rotonde si aggiungono i semafori pedonali, sempre rossi (via Carducci, Valtesse per esempio, o tanti altri in tutta la provincia), la rotonda serve solo a chi la costruisce, che la stessa si aggiunge ai semafori, complicando la circolazione ancora di più.

Francesco Giuseppe

Lo avevo già scritto al momento della geniale "sperimentazione" utile solo al sindaco di Gorle, sodale politico di quello di Bergamo, che avrebbe penalizzato il traffico che da Redona si deve dirigere in valle Seriana e verso la Martinella. Poi il fatto che si vogliano privilegiare ciclisti e pedoni con un semaforo pedonale a chiamata, significherebbe eliminare i vasntaggi del verde continuo, che così non sarebbe, ma interrotto continuamente da ogni bici, pedone o monopattino che non vuole passare da altre strade, ma che esige di attraversare, mentre gli altri veicoli dovrebbero percorrere 2 km in più per andare in val Seriana, in via Martinella o per il percorso inverso, intasando ancora di più il rondò delle valli e l'uscita dalla valle Brembana.

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