Il 2022 appena finito in quindici prime pagine del settimanale Prima Bergamo
Ripercorriamo i temi di cui si è discusso e gli avvenimenti salienti dell’anno appena trascorso. Perché, come dicono i nostri nonni, ol tép l'è töt tecàt
I nuovi calendari hanno sostituito quelli vecchi, il 2022 è finito nel cestino. Si riparte ogni volta, ed è il bello della vita. Ma ricordare quello che di importante è avvenuto nell’anno appena trascorso non è un esercizio inutile perché, come insegnano i nostri vecchi, ol tép l’è töt tecàt, il tempo è tutto attaccato, e domani dipende da ieri.
Per questo, nella prima settimana del 2023 vogliamo dedicare uno spazio alla memoria recente. E lo abbiamo fatto con quindici copertine del nostro settimanale, scelte fra le cinquanta pubblicate nel 2022.
14 gennaio 2022
4 febbraio 2022
25 febbraio 2022
1 aprile 2022
22 aprile 2022
Che cosa si ritrova in quelle prime pagine? I temi all’ordine del giorno sono tutti ancora attualissimi, dall’aumento delle bollette all’impazzimento del clima che ha portato alla siccità e al drammatico incremento di mortalità nel luglio scorso. Dall’accoglienza degli orfani fuggiti dalla guerra in Ucraina alla questione della sanità lombarda, che da modello è diventata un problema serio, tra mancanza di medici, liste d’attesa e visite specialistiche a pagamento.
13 maggio 2022
27 maggio 2022
1 luglio 2022
29 luglio 2022
5 agosto 2022
In queste prime pagine trovate tanto di quello che insieme abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Con un’avvertenza. Il nostro è un settimanale di approfondimento, oltre che di cronaca dei paesi: molte questioni sono state sollevate in anticipo e spiegate senza tanti filtri, con il coraggio di esprimere anche giudizi.
16 settembre 2022
30 settembre 2022
7 ottobre 2022
11 novembre 2022
23 dicembre 2022
Non ci siamo censurati anche quando abbiamo espresso precise opinioni sull’esito delle elezioni (una sconfitta di tutta la politica bergamasca) o quando ancora abbiamo sottolineato l’emergenza drammatica della nostra terra, quella della denatalità: segnali da comprendere per affrontare il futuro. Meglio sapere dove stiamo andando. È quello che faremo anche nel 2023.