Raddoppio ferroviario

Il 5 febbraio si fermano i treni sulla Bergamo-Ponte, ma a partire è la protesta di Curno

In auditorium il 30 gennaio un’assemblea pubblica per discutere del progetto, organizzata da Comune e comitato

Il 5 febbraio si fermano i treni sulla Bergamo-Ponte, ma a partire è la protesta di Curno
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di Monica Sorti

Martedì 30 gennaio, alle 20.45, nell’auditorium Fabrizio De André di Curno è in programma un’assemblea pubblica organizzata dal Comune e dal comitato “#raddoppiosìmanoncosì” per discutere del progetto di raddoppio di Rfi del tratto Bergamo-Curno e delle sue criticità.

«All’incontro sono invitati tutti i cittadini, i vari comitati che si stanno occupando di questo tema, la Provincia, la Regione e i sindaci dei paesi delle zone interessate - dichiara il sindaco Andrea Saccogna -. Durante la serata ribadiremo perché secondo noi il progetto, così come è prospettato, non va bene, perché non porta utilità. Spiegheremo inoltre i motivi per cui abbiamo presentato ricorso, oltre alle preoccupazioni per il cantiere, con i disagi che comporterà».

Lunedì 5 febbraio, primo giorno non festivo senza treni sulla tratta Bergamo-Ponte San Pietro, sarà organizzato un sit-in. «Sostanzialmente sarà un momento di protesta pacifica sulla Briantea a partire dalle 7.30 di mattina. Non bloccheremo la strada perché non vogliamo creare ulteriori disagi agli automobilisti. La nostra idea è quella di farci vedere e farci sentire, anche con cartelloni e striscioni, e ci troveremo davanti alle Poste di Curno».

È di questi giorni la notizia che ad aprile ci sarà l’udienza in cui si discuterà del ricorso presentato nel febbraio 2023 dal Comune di Curno al giudice amministrativo. «Se il progetto esecutivo arriverà prima di quel momento, chiederemo di sospenderlo (...)

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