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Il bilancio di 10 mesi di Capitale della Cultura: a Bergamo turisti cresciuti del 30 per cento

Tutti i dati del capoluogo orobico e dei territori della provincia, tra arrivi e presenze, con le nazionalità straniere

Il bilancio di 10 mesi di Capitale della Cultura: a Bergamo turisti cresciuti del 30 per cento
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Record di presenze e arrivi di turisti stranieri nella Bergamasca: dall’analisi dei numeri turistici del periodo tra gennaio e ottobre, emerge in tutta la sua evidenza l'effetto Bergamo Capitale Italiana della Cultura, con la città a superare ampiamente gli obiettivi della vigilia, con le presenze cresciute del trenta per cento rispetto al 2019. Ciò senza nulla togliere al lavoro di promozione in tutto il territorio, che dimostra non solo di aver recuperato, ma anche superato ampiamente i livelli precedenti alla pandemia.

«Siamo già al lavoro sul 2024 - ha spiegato Christophe Sanchez, Amministratore delegato di VisitBergamo -, perché vogliamo rendere strutturali negli anni a venire i risultati ottenuti, sia a livello cittadino che provinciale: dal mese di ottobre siamo già impegnati nella promozione del nostro territorio sui mercati internazionali, con un’attenzione particolare al mercato nord-americano, asiatico e anche indiano, che ha una particolare propensione al turismo alpino».

I dati della Bergamasca

Le percentuali di crescita sono evidenti: gli arrivi fanno segnare +12 per cento rispetto al 2019 e +22 per cento al 2022, mentre per quel che riguarda le presenze la crescita si attesta a +18 per cento sul 2019 e +22 per cento sullo scorso anno. Le presenze sfiorano quota 2,5 milioni, tetto che facilmente sarà ampiamente superato entro la fine dell’anno.

Nel 2023 gli arrivi di turisti stranieri sono più di quelli degli italiani (51,2 per cento contro 48,8 per cento). Questo dato non è mai stato registrato negli ultimi quattro anni, segno di un cambiamento nella composizione del turismo bergamasco. Analizzando i dati assoluti, si può notare come il numero di arrivi di turisti stranieri sia aumentato di più (+25 per cento) rispetto ad una crescita minore dei turisti italiani (+3 per cento). La durata media del soggiorno rimane stabile sia per gli italiani che per gli stranieri, oltre i due giorni di permanenza media.

Il confronto con il 2019 rende ancor di più l’idea di un turismo in cambiamento rispetto al periodo pre-pandemico: infatti, aumenta di poco il numero di turisti italiani (+1 per cento), mentre il ruolo da protagonista è svolto dal turismo straniero, che fa registrare una crescita del +19,8 per cento. Tra le prime otto nazionalità che arrivano in Provincia spiccano Germania, Polonia e Francia. Da notare come tutte siano in netto aumento rispetto allo scorso anno, a conferma del potenziale del turismo straniero.

I numeri della provincia

Focalizzandosi sulle zone della provincia, i dati evidenziano come quasi tutte abbiano superato i livelli del 2019 sia per arrivi che per presenze. In particolare, l’Alto Sebino e la Val Brembana hanno fatto registrare dei numeri da record, superando di gran lunga i valori del 2019. L’Isola e la Pianura, invece, sono le uniche zone in calo, sia per arrivi che per presenze, rispetto al periodo precedente alla pandemia.

Questo dato può essere causa diretta della pandemia stessa: quelle zone erano frequentate principalmente da persone che viaggiavano per lavoro e molto meno per motivazioni ricreative o culturali. Il fatto che la modalità di incontro sia cambiata con la pandemia - le riunioni in presenza sono infatti spesso sostituite da quelle virtuali - può aver inciso sul minor numero di arrivi e di presenze in quelle zone. La Valle Imagna fa registrare un exploit rispetto al 2019 (quasi +120 per cento sia per arrivi che per presenze) per quanto riguarda il settore extra-alberghiero.

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I risultati del capoluogo

Capitolo a parte merita l’analisi dei dati della città, nella quale maggiormente si evidenzia l’effetto Capitale della Cultura: l’obiettivo del +20 per cento della vigilia non solo è stato raggiunto, ma ampiamente superato per quel che riguarda le presenze dei primi dieci mesi 2023, toccando quota +30 per cento sul dato dell’anno record 2019.

Molto positivo anche il dato per quel che riguarda gli arrivi, con un risultato di crescita per la città di +24 per cento rispetto al 2019, +42 per cento rispetto allo scorso anno. L’impatto è evidente: il numero di escursionisti (visitatori che si fermano in città per qualche ora) è aumentato di molto rispetto all’anno precedente (+57 per cento), e la sentiment analysis del web mostra come si parli in maniera decisamente positiva dell’evento.

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L’analisi dell'online conferma la buona reputazione di Bergamo. La grande differenza rispetto agli scorsi anni è data dall’aumento di post relativi a Bergamo-Brescia Capitale della Cultura, che sta positivamente interessando gli utenti. Anche la fine dell’anno pare non tradire le aspettative: le prenotazioni per il ponte dell’Immacolata registrano un +9 per cento rispetto allo scorso anno e il dato di crescita si consolida lungo tutto l’arco del mese di dicembre, con un +6 per cento di prenotazioni già effettuate.

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Il tasso di occupazione giornaliera delle strutture ricettive si attesta intorno al 75 per cento per quel che riguarda il ponte dell’Immacolata, è già oltre il 50 per cento se si guarda al Capodanno. Positivo anche il dato che emerge dalla durata del soggiorno di coloro che intendono visitare Bergamo a dicembre, con una presenza media intorno a 2,7 giorni, risultato questo molto significativo e in netto miglioramento rispetto ai trend storici. In questo scenario, si registra - di fronte a un’evidente crescita della domanda - anche un incremento dei prezzi medi per una camera in città, circa 17 euro in più per notte rispetto allo scorso anno, con un valore poco superiore a 120 euro per notte.

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