da febbraio

Il bonus ritardi di Trenord non sarà più automatico: lo stabilisce il nuovo contratto

Dovrà essere chiesto l'indennizzo. Ai bergamaschi che stanno pagando soppressioni e ritardi per il raddoppio suona come una beffa

Il bonus ritardi di Trenord non sarà più automatico: lo stabilisce il nuovo contratto
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La sua assenza non è sfuggita agli occhi dei rappresentanti degli utenti e si farà sentire sul portafoglio dei pendolari a partire da febbraio. Nella Conferenza Regionale del Tpl del 6 dicembre è emerso che il nuovo Contratto di servizio ferroviario regionale, stipulato da Regione Lombardia e che ha visto Trenord riconfermato per i prossimi dieci anni, prevede un grande "assente": il bonus ritardi, che consisteva nel trenta per cento di sconto sulle tratte che non raggiungevano gli standard minimi di puntualità. 

Cosa cambia

Lo spiegano bene i rappresentanti i viaggiatori e degli utenti in un comunicato redatto a seguito della Conferenza: «La notizia più preoccupante è la scomparsa, nel contratto, di qualunque riferimento al sistema dei bonus. A una precisa domanda posta da parte di un Rappresentante dei Viaggiatori, la preoccupante risposta è stata che "il bonus come lo conosciamo non ci sarà più"».

Dopo febbraio, mese in cui scatterà l'ultimo bonus possibile secondo il sistema precedente, gli utenti dovranno chiedere un indennizzo. Modalità e tempistiche non sono state tuttavia ancora specificate.

Revisione dei bonus ok...

Gli utenti ricordano anche che «il bonus non costa nulla a Regione, essendo finanziato con parte dei proventi delle penali comminate a Trenord a fronte dei disservizi». Per questo «sarebbe anche opportuno conoscere più dettagliatamente cosa ne è stato dell’ammontare delle penali non confluite nel bonus sin dalle origini del sistema ed il cui utilizzo doveva essere concertato nel corso dei Tavoli di Quadrante. Noi siamo indubbiamente favorevoli ad una revisione del sistema dei bonus nella direzione di una maggiore equità ed estensione anche ai titoli integrati, purché ciò avvenga secondo i dettami della trasparenza e della condivisione. Osserviamo però che si tratta di un sistema di risarcimento unico in Italia e che pone pertanto la Lombardia al primo posto nella tutela dei diritti degli utenti, almeno sotto il punto di vista del riconoscimento del disagio subito».

... Ma c'è un "però"

Tuttavia, il cambiamento arriva in un momento molto difficile per i pendolari, soprattutto per i bergamaschi, che da una settimana stanno risentendo dei disagi legati ai lavori di Rfi in preparazione al cantiere per il raddoppio. Corse soppresse e altre in ritardo hanno infiammato gli animi degli utenti e non è difficile immaginare che la notizia del bonus non abbia fatto piacere (per usare un eufemismo).

Le critiche dal Pd

Su questo punto si focalizza Davide Casati, consigliere regionale del Pd: «Oltre al danno di un servizio inefficiente, con ritardi e soppressioni che ormai sono la norma per chi viaggia in treno, anche la beffa del rimborso che sarà solo su richiesta. È evidente che la soppressione dell'automatismo del bonus di rimborso andrà a vantaggio di Trenord, dal momento che verosimilmente non saranno il cento per cento degli aventi diritto a procedere con la richiesta».

Il segretario provinciale del Pd Gabriele Giudici aggiunge: «Trenord, forte del rinnovo del contratto di servizio per altri dieci anni, si dimostra totalmente sorda alle necessità dei pendolari e cerca di sfuggire alle proprie responsabilità, cercando di farla franca, eliminando l'automatismo dei rimborsi».

Forse c'è una speranza

I rappresentanti dei pendolari per parte loro concludono: «Prendiamo atto che Regione si è, ad ogni modo, pubblicamente impegnata ad aprire, nel prossimo mese di gennaio, un confronto con i Rappresentanti dei Viaggiatori sia sul tema dei bonus sia sugli aspetti relativi all'adeguatezza della quantità e della qualità dei servizi. Ci auguriamo che ciò rappresenti una sincera volontà di riaprire un dialogo con gli utenti e con i Comitati dei Viaggiatori».

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