Il Bosco delle Magnolie di Romano è pieno di cartacce e bottiglie vuote invece che di fiori
Il Pd incalza: «Mentre l'amministrazione fa dei proclami, auto incensandosi e dicendosi brava, ci sono zone lasciate all’incuria»

Dovrebbe essere un luogo sicuro di relax tra il verde e dove sbocciano i fiori, invece, al loro posto ci sono cartacce, vetri di bottiglia e lattine.
Il Bosco delle Magnolie nella zona dell'ex Montecatini nel quartiere Cappuccini a nord di Romano di Lombardia versa in una condizione di degrado tale da aver scatenato l'irritazione e le segnalazioni di diversi cittadini.
«In nove mesi, una svolta positiva»
La notizia è riportata dai colleghi di PrimaTreviglio, che specificano come questa situazione, a dimostrazione della quale allegano diverse foto, sia in contrasto con quanto dichiarato dal vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Andrea Nozza che settimana scorsa, aveva detto: «In soli nove mesi abbiamo dato una svolta decisiva, soprattutto per il decoro urbano e le piccole manutenzioni. C’è ancora molto da fare, ma il cambiamento rispetto alla precedente amministrazione è evidente».
«Fatti, non promesse»




La pensano diversamente dalla minoranza, in particolare Simone Sferch, consigliere del Partito Democratico, che ha dichiarato: «Una cosa sostanziale segna la differenza tra le promesse delle campagne elettorali e le dichiarazioni di chi ha il compito di amministrare: i fatti, i dati di realtà. E con i fatti ci devi fare i conti anche quando, clamorosamente, smentiscono quanto si afferma. Qui siamo di fronte all'evidenza di questo enunciato. Mentre l'amministrazione fa dei proclami, auto incensandosi e dicendosi da sola quanto è brava, in tempo reale le immagini di intere aree della nostra città ci dicono di zone lasciate all'incuria. Amministrare è questo: abbandonare le promesse e i proclami per fare i conti con la realtà che, anche in questo caso, smentisce quanto dichiarato. Perché i fatti, ancora una volta, così come avvenuto in altre vicende molto recenti, superano di gran lunga la vuota retorica delle parole».
Sarà mica colpa dei deficienti che lasciano la spazzatura piuttosto?