167% di carcerati in più

Il carcere di Bergamo è il secondo più sovraffollato della Lombardia: dati allarmanti

In via Gleno manca anche il personale di Polizia penitenziaria e la direttrice Teresa Mazzotta ha chiesto nuovi agenti al Provveditorato

Il carcere di Bergamo è il secondo più sovraffollato della Lombardia: dati allarmanti
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Il carcere di via Gleno è il secondo più affollato della Lombardia: a dirlo sono i dati del Ministero della Giustizia aggiornati al 31 gennaio 2023, resi noti anche dal coordinatore regionale della Fp Cgil Polizia penitenziaria, Calogero Lo Presti.

Sovraffollamento al 167%

I numeri sono riportati oggi (mercoledì 15 febbraio) su L’Eco di Bergamo: il carcere con maggiori problemi da questo punto di vista è quello di Como, con 387 detenuti per 226 posti letto, che fanno arrivare il sovraffollamento addirittura al 171 per cento, ovvero il 24 per cento in più rispetto a gennaio 2022. Nella struttura, inoltre, i detenuti stranieri sono il 56 per cento.

Per quanto riguarda Bergamo, il sovraffollamento è pari al 167 per cento, con 534 detenuti su 319 posti. Varese è al 166 per cento, Brescia al 160 per cento, Monza al 157 per cento e Busto Arsizio al 156 per cento.

Teresa Mazzotta, direttrice del carcere di Bergamo

Una situazione critica

La situazione complessiva, nelle carceri della Lombardia, è di 8.109 detenuti su 6.161 posti disponibili, con un sovraffollamento del 131 per cento. Questo significa che, dei 4.700 detenuti in più oltre la capienza regolare in Italia quasi duemila, ovvero il 41 per cento, sono nella nostra regione. Un’altra questione importante è quella degli stranieri, che rappresentano sul totale il 46 per cento della popolazione carceraria. Tra i casi più eclatanti ci sono Cremona, dove il 63 per cento dei carcerati è composto da stranieri, San Vittore con il 60 per cento, Pavia con il 59 per cento e Busto Arsizio con il 56 per cento.

La situazione è critica in diverse strutture, tenendo anche conto che mancano mediatori culturali, per cui le difficoltà linguistiche e i problemi di salute mentale di alcuni individui rendono problematico il lavoro del personale di Polizia penitenziaria, che è anche in numero insufficiente per svolgere con efficacia i propri compiti. In Lombardia, infatti, tra agenti, funzionari e dirigenti mancano circa seicento effettivi.

L’allarme è stato lanciato anche dalla direttrice della realtà di Bergamo, Teresa Mazzotta, che ha dichiarato di aver scritto insieme al comandante di Polizia penitenziaria al Provveditorato: quest’estate usciranno dal corso mille nuovi allievi da mandare nella nostra regione e la speranza e di avere nuovi agenti tra luglio e agosto.

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