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Fine di un'epoca
Il Castello di Marne è in vendita (per 8 milioni): niente più matrimoni da sogno
Dal 1987 a oggi ha ospitato circa cinquemila ricevimenti. Il gestore Acquaroli: «Anni fa lo avrei comprato, ora no. I gusti sono cambiati»
Quando si parla di matrimoni da sogno, sono diversi i posti bergamaschi che vengono in mente. Tra questi, un ruolo di spicco lo detiene certamente il Castello di Marne, a Filago: un luogo magico, immerso nella natura, dal fascino rinascimentale. E che fu il primo maniero della provincia, nel 1987, a venire riconvertito a location per eventi, feste e soprattutto matrimoni. Un pezzo di storia che, però, è ormai finita: domani (1 ottobre) verrà celebrato l'ultimo matrimonio, il castello è in vendita.
Di proprietà della nobile famiglia Colleoni sin dall'Ottocento, a renderlo un posto da favolo per novelli sposi è stato l'imprenditore Fabio Acquaroli, che con la sua società - la Acquaroli Ricevimenti - colse subito il potenziale unico del luogo e ne ottenne la gestione. In 34 anni, al Castello di Marne si sono festeggiati circa cinquemila matrimoni. Una location bella, elegante, veramente da favola, sul cui successo ha però influito anche la cucina, curata sempre da Acquaroli.
Secondo indiscrezioni, i proprietari chiederebbero 8 milioni di euro. Ma perché privarsi di un luogo tanto bello e che ha sempre fruttato, dal punto di vista economico? Avere una risposta è difficile, ma secondo Acquaroli anche i rinnovati desideri dei novelli sposi per i loro matrimoni hanno influito sulla decisione. «È da una decina di anni che la gente ha iniziato a chiedere qualcosa di nuovo, meno sfarzo e più contatto con la natura, meno lustrini e più sostenibilità», ha spiegato l'imprenditore al Corriere Bergamo.
Foto di Devid Rotasperti
Foto di Devid Rotasperti
Foto di Devid Rotasperti
Foto di Devid Rotasperti
Per questi motivi, Acquaroli non ha intenzione di presentare un'offerta per il Castello di Marne, sebbene delle location per ricevimenti per le quali lavora questa sia l'unica non di sua proprietà, seppur quella da cui è partito. «Me l'avessero proposto qualche anno fa, ci avrei pensato seriamente - ha detto sempre al Corriere -. Ora no. Come ho detto, negli anni i gusti e le richieste sono cambiati».
A partire da ottobre, dunque, il ponte levatoio di questo magnifico maniero resterà alzato. Almeno fino a quando non ci sarà una nuova proprietà, che non è detto che non decida di riaprire la struttura per eventi e ricevimenti. Ma sarà tutta un'altra storia, e non per forza una favola.
