Allarme meteo

Il climatologo Luca Mercalli: «I temporali ci sono sempre stati. Ma mai così»

«Episodi tanto violenti se ne vedevano uno ogni cinquant'anni. Oggi la frequenza è impressionante. Bisogna intervenire, non c'è più tempo»

Il climatologo Luca Mercalli: «I temporali ci sono sempre stati. Ma mai così»
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di Luca Pievani

Luca Mercalli è presidente della Società Meteorologica Italiana e climatologo. Dopo i disastri accaduti anche in Bergamasca nelle ultime settimane lo abbiamo intervistato.

Qual è la causa di questi tremendi temporali che hanno colpito la nostra provincia?

«I temporali sono un po’ come grosse mongolfiere di aria più calda rispetto a quella circostante, che non smettono di salire finché non incontrano quote dove la temperatura è bassissima, persino oltre i 40 gradi sotto zero. A quel punto, tutta l’umidità condensa e cade giù sotto forma di pioggia o grandine. La formazione di un temporale è sempre quella dalla notte dei tempi, però in certe condizioni abbiamo più combustibile, ovvero più calore. Aria più calda e più umida genera temporali più intensi, venti più forti, grandine più grossa, pioggia più violenta».

È quello che si è verificato questa settimana.

«Avevamo l’Anticiclone Africano, quello che ha portato ai 48 gradi in Sardegna, un estremo storico, che arrivava fino al limite dell’Appennino Romagnolo, in Toscana, lambendo la zona della pianura Padana. Eravamo sul bordo, nella linea di contatto, tra quell’aria calda e umida e l’aria fresca dell’Atlantico. La combinazione di questi due ingredienti ha portato ai temporali violentissimi degli ultimi giorni. Da questo punto di vista il cambiamento climatico ci mette la sua. I temporali sono sempre accaduti, però il fatto di avere un mondo più caldo mette a disposizione più energia per rendere i temporali più intensi».

Il climatologo Luca Mercalli

Creando così enormi disagi..

«Si tratta di fenomeni che hanno colpito tutta la Pianura Padana, ma anche Francia e Croazia. Zagabria in questi giorni ha visto un vento temporalesco inimmaginabile. Inoltre è la frequenza quella che spaventa molto. È impressionante come ci siano zone che hanno vissuto questi eventi due o tre volte a settimana, come tutta la Brianza, l’hinterland di Milano e l’intera Bergamasca. Un temporale con questa forza distruttiva, fino a qualche tempo fa, si poteva vedere una volta ogni cinquant’anni su una singola località».

E la frequenza di questi eventi può peggiorare?

«Non può che peggiorare perché (...)

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