Dopo l'inchiesta

Il Comune di Bergamo si smarca dai Vitali: «Con loro nessun contratto di appalto»

I progetti su cui il gruppo lavora in città sono la riqualificazione dell'ex Centro servizi e Porta Sud. «Per ora nessuna limitazione»

Il Comune di Bergamo si smarca dai Vitali: «Con loro nessun contratto di appalto»
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Sono due le opere sul comune di Bergamo che vedono coinvolta la Vitali Spa, al centro delle cronache di questi giorni dopo il sequestro preventivo (nel quale è coinvolta anche la Expand Spa) nel merito dell'indagine in corso sui due fratelli Massimo e Cristian Vitali accusati di bancarotta fraudolenta.

Si tratta dell'ex Centro servizi al confine con il comune di Azzano San Paolo, demolito a febbraio 2024, e dello scalo ferroviario denominato "Porta Sud".

L'ex Centro servizi

Specifica il Comune in un comunicato: «La prima operazione, in corso di attuazione, ha portato alla demolizione di quello che per anni è stato definito un ecomostro grazie a una convenzione quadro sottoscritta da tre comuni, Bergamo, Azzano San Paolo e Orio al Serio, dal Gruppo A2A, proprietario delle aree a nord dell'ambito interessato, e da Vitali Spa, divenuta proprietaria di quelle a sud a seguito di una procedura di evidenza pubblica promossa da società di Cassa depositi e prestiti, precedentemente proprietaria della stessa area».

Sottolinea inoltre come un accordo urbanistico abbia ridotto la superficie edificabile delle aree di Vitali Spa del settanta per cento rispetto a quanto previsto dal Pgt allora vigente, e a riconoscere opere pubbliche di urbanizzazione pari a cinque volte il valore degli oneri dovuti consentendo la realizzazione, tra queste, della seconda piazzola ecologica cittadina in corso di realizzazione.

Porta Sud

Il secondo ambito è quello di Porta Sud «i cui atti pianificatori sono in corso di definizione», aggiorna il Comune. Aggiunge: «Anche in questo caso, Vitali Spa interviene non per scelta e in base a una selezione del Comune ma a seguito di una procedura di evidenza pubblica promossa da Sistemi urbani (società controllata dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiano), attuale proprietaria di gran parte di aree dismesse dello scalo ferroviario».

Come per l'ex centro servizi, anche qui c'è stato un ridimensionamento del futuro piano attuativo con riduzione di quasi il quaranta per cento dell'edificabilità riconosciuta dal Pgt 2010 e di ventimila mq rispetto a quello vigente dal 2024. Sempre dal Comune viene sottolineato che verranno in questo contesto realizzate anche «opere pubbliche di fondamentale importanza per la realizzazione del polo Intermodale, con particolare riferimento sia alla nuova stazione ferroviaria sia alla nuova stazione del Trasporto pubblico locale a servizio di un'intera provincia, oggetto quest'ultima di un importante finanziamento regionale con risorse di provenienza europea ottenuto dal Comune di Bergamo».

«Nessun tipo di appalto»

L'Amministrazione comunale ci tiene quindi a specificare che «non ha in essere ad oggi alcun tipo di contratto di appalto con Vitali Spa». Sulla situazione in essere aggiunge: «Il Comune di Bergamo prende atto che, attualmente, dalle notizie apprese dagli organi di stampa, i provvedimenti adottati dalla magistratura sembrerebbero non determinare limitazioni all’operatività della Vitali Spa. Con massima fiducia nella magistratura, attendiamo gli sviluppi dell’indagine».