La gara

Il Demanio apre un bando per la concessione dell'ex Casa del Fascio di Caravaggio

Data l'impossibilità del Comune di affrontare le spese di riqualificazione, l'Agenzia si è rivolta agli enti del Terzo settore

Il Demanio apre un bando per la concessione dell'ex Casa del Fascio di Caravaggio
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Un futuro possibile, finalmente, per la ex Casa del Fascio di Caravaggio. Il Demanio, proprietario dell'immenso, decadente immobile risalente al Ventennio, ha infatti deciso di aprire alla sua concessione in uso a enti del Terzo settore. L'obiettivo è, dopo decenni di abbandono, la riqualificazione dell'edificio all'interno di un bando denominato "Rete Cammini e percorsi". A riportare i dettagli è PrimaTreviglio.

Il bando

Bellissima ma decadente, la Casa del fascio è un esempio di architettura d'ispirazione razionalista. Al momento è di proprietà del Demanio, anche perché i vari tentativi messi in campo nel corso ormai degli ultimi decenni per trovarle un nuovo proprietario - magari proprio il Comune - non sono mai andati a buon fine. Troppo onerosa la sua ristrutturazione, per le casse degli enti locali, che per prenderne possesso, anche gratuitamente, dallo Stato, avrebbero dovuto mettere in campo complessi e costosi progetti di riqualificazione.

Da qui la decisione del Demanio di puntare su una formula più "leggera": non più l'acquisto, ma la concessione in uso ad un ente del Terzo settore. Il bando, disponibile sul sito dell'Agenzia del Demanio, è stato pubblicato ieri sera (mercoledì 3 luglio) e c'è tempo fino alle ore 12 del 3 dicembre 2024 per presentare l’offerta.

Il recupero dell'edificio e degli altri immobili

«Si tratta di iniziative di rigenerazione di edifici del patrimonio dello Stato grazie alle quali l’Agenzia del Demanio affida beni a privati ed enti del terzo settore, affinché li valorizzino dal punto di vista economico, sociale e culturale, coniugando i temi del turismo, della cultura, dell’ambiente e della mobilità dolce, stimolando lo sviluppo dei territori» si legge sul sito dell'Agenzia.

«Nel recente passato, l'Amministrazione non ha esercitato l'acquisizione onerosa dell'immobile perché non sarebbe stata in grado di provvedere alla sua messa in sicurezza immediata, così come alla riqualificazione necessaria oltre che alla successiva manutenzione ordinaria periodica - ha ricordato il primo cittadino Claudio Bolandrini -. Con risorse limitate, per forza di cose la precedenza va al recupero dei beni storici di proprietà comunale, come palazzo Gallavresi, sede del municipio, il complesso di San Bernardino e l'ex asilo di Polidoro Caldara, con un progetto condiviso con Risorsa sociale per realizzare alloggi protetti per anziani e persone con fragilità».

Altri edifici comunali, come l'ex ospedale e l'ex chiesa di san Giovanni, restano quindi inevitabilmente in attesa di fondi, che il Comune cercherà di reperire con dei bandi. «Ben venga l'apertura del Demanio, se concorre a costruire sinergie con soggetti privati e fondazioni, che possano riqualificare un edificio dall'indubbio valore storico e architettonico».

Commenti
Mario

Abbiamo politici forse incompetenti, oppure incapaci od oltre... Sul territorio di Caravaggio stan costruendo l'edificio per la nuova caserma dell'arma dei carabinieri: non sarebbe stato opportuno riqualificare la casa dei fascisti senza andare a togliere altre aree agricole?

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