Interrogazione parlamentare di Devis Dori sull'aeroporto: «Stima passeggeri superata, la valutazione va rifatta»»
L'onorevole bergamasco domanda al ministero di riconsiderare l'autorizzazione ai progetti di Sacbo sulla base dei nuovi dati

Il deputato bergamasco di Alleanza verdi sinistra, Devis Dori, ha depositato ieri (giovedì 15 maggio) al Ministero dell'Ambiente una nuova interrogazione sul Piano di sviluppo aeroportuale 2030 di Orio.
Nel documento, sottolinea il fatto che il via libera da Roma ai Progetti di Sacbo sia stato dato sulla base di presupposti sbagliati. Nello specifico, la stima di passeggeri per quell'anno non corrisponde alle dinamiche attuali, tant'è che già adesso il numero totale di utenti è stato abbondantemente superato.
Chiesta nuova valutazione
«Come noto, nel settembre 2022 il Ministero dell'Ambiente ha stabilito la compatibilità ambientale del Psa 2030, subordinandola all’ottemperanza di una serie di prescrizioni, tra cui la realizzazione di uno studio epidemiologico sulla popolazione esposta e la valutazione dei rischi sanitari derivanti dall’inquinamento atmosferico e acustico» ha spiegato Dori.
Le valutazioni contenute nel decreto ministeriale, tuttavia, sono fondate sulla stima di 13,8 milioni di passeggeri al 2030, che è stata però superata già da vari anni, considerato che nel 2024 i passeggeri sono stati 17 milioni.

«Se il decreto del 2022 si fonda su un dato sbagliato, non è necessario procedere a una nuova valutazione? L'incremento così significativo del numero di passeggeri ha un impatto anche in termini ambientali, della qualità dell'aria, del rumore prodotto, di sicurezza, quindi il decreto ministeriale ha tenuto in considerazione una fotografia ben diversa da quella attuale - ha dichiarato il deputato -. Chiedo quindi al Ministero di dirci se non ritenga di effettuare una nuova valutazione ambientale, che tenga in considerazione i dati effettivi».
Voli notturni e zonizzazione acustica
A commentare la domanda fatta al Ministero anche i co-portavoce di Europa Verde Bergamo, Giuseppe Canducci e Oriana Ruzzini, pure assessore all'Ambiente a Palazzo Frizzoni: «L'interrogazione dell'onorevole Devis Dori solleva un tema vero, l'attuale numero di passeggeri e la proiezione sottostimata al 2030. Poiché lo sviluppo aeroportuale produce un impatto sulla cittadinanza, sulla salute e sulla qualità della vita, serve anche un aggiornamento puntuale da parte di Ats riguardo l'avanzamento dell'indagine epidemiologica, teoricamente giunta alla terza fase».
Annoyance e disturbi del sonno, proseguono i rappresentanti del gruppo, sono già stati rilevati nelle fasi dell'indagine già concluse. «Per questo - hanno concluso - ribadiamo la necessità di una gestione dell'aeroporto che minimizzi i voli notturni, sia in decollo che in atterraggio, e che rispetti il piano di zonizzazione acustica aeroportuale. A tal proposito, attendiamo che Arpa comunichi il dato Lva 2024 (Livello di valutazione del rumore aeroportuale, ndr), relativo all'anno scorso ma non ancora pubblicato».
Con piacere vediamo turisti da ogni parte del mondo passeggiare per la nostra città; peccato che l'unico che non andrà mai in vacanza è il rumore degli aerei sopra le nostre teste. Noi cittadini dovremmo poter abitare in una città fatta per viverci e gli Amministratori dovrebbero tutelare questo diritto.
L'incremento esponenziale del traffico aereo crea gravi disagi e rischi reali ai residenti nei quartieri interessati dal sorvolo continuo degli aerei. Purtroppo si privilegia lo sviluppo economico a discapito della qualità della vita. Le autorità ahimè non si fanno carico e non agiscono responsabilmente a tutela del territorio e della collettività.
In tema Ambiente , Il problema non sono solo i decolli e gli atterraggi , ma le centinaia di migliaia di mezzi che circolano intorno allo scalo . Quello che sta succedendo nel circondario dell’aeroporto di Orio al Serio credo non abbia uguali in nessun altro scalo europeo cittadino . Si è attuata ( e non è finita ) la progressiva trasformazione del territorio intorno all’aeroporto in un immesso parcheggio. Attività produttive o commerciali hanno ceduto il loro terreno per creare parcheggi . Ma in questo caso si tratta di soggetti privati che presumo abbiano ottenuto i necessari permessi da chi ha l’autorità per rilasciarli e che probabilmente trovano più redditizio smettere di produrre/commercializzare. Si vedono inoltre parcheggi di realtà industriali / commerciali che non hanno ancora dismesso la loro attività ceduti a terzi per attività di parcheggio . Ma ancora più sorprendente è il parcheggio selvaggio lungo le strade che circondano lo scalo ( in particolare a sud dell’autostrada ) perfino in zone o parcheggi che pare siano pubblici e dove vige il limite di quattro ore , ma dove nessuno o quasi espone il disco orario. E tra l’altro , ma mi posso sbagliare; alcune zone che credo siano pubbliche sembrano essere utilizzate da parcheggi privati che non hanno spazio sufficiente al loro interno . Non accuso nessuno perché non conosco tutte le leggi e regolamenti, ma un giro nei luoghi che ho citato e’ utile per farsi un’opinione .