Il generale Vannacci ospite a Calolziocorte, ma il Comune prende le distanze
Il discusso militare presenterà il suo libro al Monastero del Lavello il prossimo 17 ottobre, bufera in Consiglio comunale
Il generale Vannacci e "Il patrocinio al contrario": non è il titolo del nuovo libro del militare più discusso d'Italia, ma il riassunto del gran trambusto politico che ha provocato la notizia della sua ospitata a Calolziocorte.
L'ufficiale, infatti, interverrà a un evento il prossimo 17 ottobre al Monastero del Lavello, luogo di culto che ospita anche eventi culturali, gestito dall'omonima fondazione. Tuttavia, dopo che il sindaco Marco Ghezzi aveva confermato l'intenzione di concedere il patrocinio all'iniziativa, sono arrivate ferme proteste sia dall'opposizione, sia dalla maggioranza in Consiglio comunale. A riportare la vicenda sono i colleghi di PrimaMerate.
Le proteste di maggioranza e opposizione
Va precisato, comunque, che l'Amministrazione riconosce in automatico le manifestazioni culturali di questo tipo e, in passato, non è mai entrata nel merito delle idee che venivano espresse. Tuttavia, in seguito alle critiche e lamentele ha deciso infine di ritornare sulla sua decisione e non patrocinare l'evento. Sulla location della presentazione, invece, non arrivano novità e quindi sembra che comunque si svolgerà nel posto e nel giorno stabiliti.
A contestare l'intervento nella cittadina del Lecchese del generale, che ribadisce di non avere particolari ambizioni politiche, ma è generoso di interviste e ospitate in programmi televisivi (tra l'altro, è uscito da poco un suo servizio fotografico su Chi), è stato all'inizio il consigliere Paolo Lanfranchi della lista di minoranza Bene Comune.
In seguito, però, a unirsi al coro di voci contrarie è stato anche il capogruppo in Consiglio comunale di Fratelli d'Italia, Fabio Mastroberardino, in una nota ufficiale condivisa anche dall'assessore Cristina Valsecchi. Mastroberardino si è definito «un conservatore, che aderisce al messaggio cristiano e al suo comandamento fondamentale di amare il prossimo». Una regola che, però, l'esponente di FdI non ha potuto constatare nella lettura di "Il mondo al contrario".
«Le poche pagine lette non mi sono sembrate nascere da questa volontà, e reputo che la modalità, e lo scarso spessore culturale, contengano pagine offensive nei confronti delle donne, degli omosessuali, e non solo - ha dichiarato il consigliere -. Difendere la famiglia tradizionale vuol dire professare la bellezza di questo modello, e i suoi valori, non certo quello di screditare gli altri. Date queste premesse, credo anche che ognuno sia libero di dire ciò che vuole, e che quindi sia ovviamente libero di presentare il suo libro. Non apprezzo, da consigliere del mio comune e da capogruppo, che questo avvenga nelle sale del Monastero del Lavello, ma sottolineo come non ci sia stato da parte del Comune alcun patrocinio dell'iniziativa, che è infatti organizzata da una associazione privata».
Il sindaco fa marcia indietro
A ufficializzare la marcia indietro è stato infine lo stesso primo cittadino: «Le idee possono essere condivise o meno, anche all’interno della stessa maggioranza e lo ribadisco. Ma vista la polveriera che si è sollevata in queste ore con diverse forze politiche, che hanno espresso la loro contrarietà all’evento, abbiamo deciso, in considerazione del fatto che trattandosi di una procedura automatica il patrocinio non era ancora stato firmato, di ritirarlo definitivamente per calmare le acque, dimostrando la nostra totale buona fede ed estraneità nell’organizzazione».
Rimane ora la protesta in merito al posto in cui si svolgerà l'incontro con Vannacci: «Riguardo all’utilizzo dei locali della Fondazione e del codice etico che vieterebbe questo tipo di eventi all’interno del Monastero, mi limito a dire che si tratta di un aspetto non di mia competenza e sul quale chi di dovere farà le opportune valutazioni e ne trarrà le conclusioni - ha chiosato Ghezzi -. Non sono a conoscenza dei contenuti del libro e lo stesso generale Vannacci richiede di non essere accostato a nessuna appartenenza politica. Per tutti questi motivi abbiamo scelto di fare un passo indietro rispetto al patrocinio, seppure dispiacendoci per l’Associazione identità europea che con la Fondazione aveva già avuto modo di dimostrare la propria serietà in diverse occasioni, sempre nell’ambito di presentazioni di libri».