Commenti su: «Il grido di tutte coloro che non hanno più voce»: in migliaia alla fiaccolata contro la violenza sulle donne

AUGUSTO GIORGIO RAVASIO

Parto con un dato certo. Da quando e nato il codice rosso i femminicidi sono aumentati. Purtroppo credo che non ci siano cortei che possano far cambiare idea ad una persona che in quel momento decide una cosa atroce come quella di ammazzare una persona, nel caso specifico una donna. Ci sono persone violente che la violenza la manifestano platealmente, commettendo reati più o meno gravi, arrivando anche ad uccidere, ci sono persone che non manifestano alcun segno di violenza e che purtroppo, in un momento particolare della loro vita diventano dei criminali assassini. A cosa serve un corteo? Quante persone presenti un domani possono cadere in una depressione, anche per amore che non manifesta pubblicamente e se la tine dentro, per poi sfogarla nel momento che ritiene opportuno. Arrivando anche ad un crimine più o meno grave. Fino a quel momento nessun segno particolare, un ragazzo tranquillo, a scuola con gli amici, in pubblico, capace di partecipare anche a cortei e manifestazioni contro ogni tipo di violenza. Ritengo giusti gli interventi nelle scuole. ma questi interventi non devono essere improntati solo ed esclusivamente sul sesso e tutto quello che vi ruota intorno. Deve esserci un insegnamento totale, alla buona educazione. Al comportamento da tenere quando si è in mezzo alla gente, come il non buttare le carte interra, non circolare con monopattini e biciclette nelle aree pedonali, al comportamento da tenere quando si viaggia sui mezzi pubblici, come il cedere il posto agli anziani, non tenere i piedi sui sedili, non gridare e non usare telefonini con musica alta, ecc ecc. Insomma, una serie di misure educative che porti al rispetto di tutto e di tutti. A tutte queste buone proposte c'è però la dolente nota delle famiglie. Perché se la scuola insegna, nella maggior parte delle famiglie l'educazione diventa un optional e ai ragazzi viene permesso di tutto. Se poi, questi ragazzi vedono genitori che tra loro ci sono divergenze o continui dissapori, diventa difficile che mettano in atto ciò che la scuola insegna. Ed è proprio in questi contesti che spesso, ma non sempre, il ragazzo si fa idee proprie e talvolta anche pericolose. Molti riescono a tenerle dentro, nessuna manifestazione con gli altri ma, che può scoppiare in tragedia in un momento di forte sconforto. A mio modesto parere è impossibile fermare questi eventi tragici. Purtroppo basta poco, anche per una persona all'apparenza tranquilla e posata, far scattare quella molla che lo porti a commettere qualcosa di grave. Lo si vede in tutte le realtà non solo nei femminicidi.