sparirà?

Il “mostro” della piazza di Romano ha i giorni contati: il Comune ne studia la demolizione

Era nato negli anni Novanta come centro civico moderno. Incastrato tra le chiese del paese, ha sempre creato polemica. Ora la svolta (forse)

Il “mostro” della piazza di Romano ha i giorni contati: il Comune ne studia la demolizione

Per anni è stato «l’abominevole», parola di Vittorio Sgarbi. Oggi, invece, Palazzo Muratori potrebbe davvero avere i giorni contati.

A Romano di Lombardia l’amministrazione comunale ha avviato il percorso per valutare la demolizione dell’edificio che da oltre vent’anni divide la città, o meglio, la piazza. L’obiettivo indicativo è il 2027, ma la notizia è un’altra: per la prima volta non si parla solo, si inizia davvero a fare.

Si abbatte!

La notizia arriva oggi (martedì 30 dicembre) dai colleghi di PrimaTreviglio. Il Comune ha incaricato un professionista esterno di studiare se e come abbattere il palazzo, dal punto di vista tecnico ed economico. Certamente non è ancora una scelta definitiva e immediata, ma è la prima volta che il tema viene affrontato in modo strutturato.

Il sindaco Gianfranco Gafforelli ha anche precisato che, per la progettazione della futura piazza libera dal palazzo, sarà indispensabile il coinvolgimento degli enti di tutela.

Da centro civico a “mostro” della piazza

Palazzo Muratori è stato costruito tra il 1995 e il 1996, su progetto di Fausto Bontempi, al posto dell’ex Cariplo.

L’allora sindaco Giuseppe Longhi lo volle come centro civico moderno, inserito nel contesto rinascimentale della piazza, accanto alle chiese di Santa Maria Assunta e San Giacomo Apostolo, Madonna della Grotta e San Defendente Martire. Ma fin da subito l’edificio ha fatto discutere e non ha mai convinto davvero, diventando per molti un corpo estraneo e guadagnandosi il soprannome che ancora oggi lo accompagna: “mostro”.

Una storia di polemiche

Negli anni il palazzo è diventato un simbolo. C’è chi lo ha difeso, come Philippe Daverio, vedendolo come un segno di modernità, e chi lo ha bocciato senza mezzi termini. La definizione di Sgarbi ha fatto il resto, fissandolo nell’immaginario comune come «l’abominevole».

Non solo, la struttura ha avuto anche un ruolo nella politica locale: nel 2014 circolò un volantino che evocava una moschea al posto di Palazzo Muratori, dimostrando come l’edificio fosse diventato veicolo di polemiche oltre l’architettura.

Se il percorso avviato dall’Amministrazione arriverà a compimento, Romano potrebbe finalmente ritrovare una piazza più aperta, più luminosa e finalmente leggibile nella sua interezza, con la vista completa sulle chiese storiche.