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La risposta della regione lasciata fare a un dirigente della stessa che ci spiega la legge, come se i 62 sindaci firmatari fossero degli analfabeti è una beffa dell inconsistenza politica incapace di gestire un piccolo problema che diventa grave per la gente.
Quante storie. Piuttosto nessuno parla delle salme nei cimiteri che dopo il funerale rimangono "accessibili" nei colombari con una copertura fittizia perché il muratore viene solo una volta a settimana e le chiude tutte insieme. Esperienza personale, non per sentito dire. E sembra essere ormai la prassi di moltissimi comuni.
Niente, ad ogni livell siamo in balia delle corporazioni che dettano legge in regione. Quella della betoniera per strade che non servono, quella del cemento in quota per lo scempio colere lizzola, qui c ' è quella della bara per estorcere ulteriori soldi ai parenti di chi è deceduto. In regione forse potrebbero focalizzarsi più sulle epidemie, abbiamo visto col covid che capolavoro han fatto- Ma lì non c' era il magna magna
Si modifichi la legge regionale. Non è di emanazione divina.
Premesso che sono ignorante in materia, mi piacerebbe che una mente illuminata di regione Lombardia, in merito al no tecnico, spiegasse perché un obitorio o camera mortuaria del cimitero generalmente di 3 metri x 4, con un solo accesso ( senza ulteriore via di fuga in caso di emergenza), priva di finestre ( senza riciclo d'aria se non con porta spalancata) , priva di riscaldamento, con uno spazio ridotto in cui si riduce o annulla un minimo di distanziamento tra i presenti, è considerato luogo tecnicamente idoneo, mentre una chiesina che generalmente ha dua accessi ( quella della mia parrocchia tre,) ( garantite alternative vie di fuga) , finestre ( ricircolo d'aria) una dimensione di minimo 4-5 metri x 10-15 ( garantito anche distanziamento) , nonché impianto di riscaldamento non è locale idoneo. Dimenticavo i bagni presenti senza riscaldamento al cimitero, con riscaldamento in chiesa.
La lobby delle imprese funebri colpisce ancora