Dopo gli attacchi social

Il pescatore della trota da record nel lago d'Iseo: «Su di me maldicenze, è tutto vero. Lo dimostrano i video»

Pierluigi Belotti ha voluto spazzare via le voci che mettevano in dubbio la cattura di un pesce da oltre 20 kg: «Affermazioni ridicole»

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di Mattia Cortese

Una cattura davvero eccezionale quella fatta da Pierluigi Belotti, pescatore del lago d’Iseo di Darfo Boario Terme che, la mattina dello scorso sabato 25 giugno, ha preso una trota ibrido di marmorata della lunghezza di un metro e dal peso di 20 chili sotto la Corna Trentapassi, sulla sponda est del Sebino.

Dell’impresa sono disponibili anche diversi video, in cui si possono vedere gli attimi decisivi della battuta di pesca, quando l’uomo porta a bordo della sua imbarcazione, ritirando il filo nel corso del combattimento, l’enorme esemplare e lo mostra alla compagna, che lo filma con il cellulare. Belotti non è nuovo a catture di questo tipo: a inizio anno riuscì a pescare un luccio di un metro e, nel 2019, un pesce siluro lungo due metri e pesante 70 chili.

La grossa trota potrebbe addirittura valere il record italiano, dato che quello attuale sarebbe di un esemplare dal peso di 18 chili e inoltre, secondo Belotti, è probabilmente il più importante preso in un lago lombardo. «L’ho tirato in barca dopo un’ora e mezza di lotta - ha spiegato Belotti -. Per me la pesca è un divertimento e un modo per rilassarmi, costruisco personalmente le esche ondulanti che utilizzo nelle mie uscite».

Poco dopo la cattura ha contattato i cronisti di Tele Boario, che si sono recati sul posto per testimoniare l’evento. In seguito, si è deciso di andare a pesare la preda, operazione che ha presentato qualche difficoltà: sono prima andati in un negozio di frutta lì vicino, il cui titolare si è rifiutato di prestare la sua bilancia per timore di sporcare il bancone e la merce, poi in altri esercizi, che però avevano strumenti di portata insufficiente. Messa su una bilancia per persone, offerta da un amico, segnava i 20 chili fatidici: misura poi confermata ufficialmente con quella professionale di una macelleria di Riva di Solto.

La sua conquista ha fatto molto discutere sui social e, oltre ai tanti utenti che si complimentavano con lui, ce n’è stato qualcuno che ha invece pubblicamente insinuato che la trota fosse stata presa da un laghetto di pesca sportiva di Rogno, per poi essere attaccata all’amo nel lago d’Iseo. Voci che avevamo riportato anche sul nostro sito e che ora, comprensibilmente, Belotti ci tiene a "spazzare via", spiegando come sono andate le cose e fornendoci, appunto, tutti i video della cattura e della successiva pesa.

«Affermazioni ridicole - commenta Belotti -. Si tratta di un ibrido marmorata, i pescatori del posto la chiamano “trota lacustricizzata”. Ne ho presa un’altra di 4 chili e mezzo l’anno scorso e si presenta ogni tanto in natura, ma in allevamento non esistono esemplari di questo tipo. Inoltre, vi pare fattibile trasportarla per chilometri e poi agganciarla alla lenza da un’altra parte? Tra l’altro, nei filmati che ho fatto si vede benissimo che si muove ancora e ho testimoni che possono confermarlo. Conosco il proprietario del laghetto La Goia di Rogno e sono andato lì successivamente solo per bagnare il pesce e mostrarlo agli amici».

La questione, quindi, è da considerarsi chiusa: solo maldicenze diffuse da invidiosi. «Nel mio piccolo cerco di promuovere il territorio in cui vivo con un po’ di pubblicità, attraverso quella che per me è una grande passione». Una passione da record, come la trota pescata.

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