Il Qr code sul Monumento allo Scolaro di Caravaggio porta a un profilo OnlyFans a luci rosse
Diverse le ipotesi: uno scherzo di cattivo gusto, una trovata pubblicitaria oppure una provocazione politica legata all'arzigogolata storia di questa statua
È plastificato, ben stampato e posizionato con cura e attenzione sulla scultura. Tutto fa pensare a un Qr code creato ufficialmente e appositamente per dare maggiori informazioni sul Monumento allo Scolaro, statua che popola il parchetto davanti alle elementari Merisi di Caravaggio. Armato di cellulare, inquadrato il codice, schiacciato sul link collegato, un passante curioso si aspetterebbe di trovare una biografia dell’artista, oppure una spiegazione della statua, l’indicazione della tecnica, il perché e quando è stata messa lì. Ma, come spiegano i colleghi di PrimaTreviglio, le cose non vanno affatto così.
Il profilo OnlyFans
Il link, infatti, porta a un profilo OnlyFans, una piattaforma in cui i "creator" pubblicano messaggi, foto, video e più in generale contenuti esclusivi per i fan in cambio del pagamento di un abbonamento. Il social ormai è conosciuto soprattutto per essersi legato al mondo del porno. I contenuti venduti sono nella quasi totalità foto intime, video espliciti, nudi. Un profilo di questo tipo, che si potrebbe definire “a luci rosse”, è anche quello al quale si approda tramite il link legato alla statua.
Provocazione, trovata pubblicitaria o goliardata?
A questo punto, più che iniziare a navigare sul profilo (accessibile solo a pagamento), la reazione è quella di chiedersi il perché. Da un lato, potrebbe trattarsi di uno scherzo, di cattivo gusto e soprattutto senza alcun rispetto, di qualche ragazzo nei confronti della ragazza titolare del profilo OnlyFans; dall’altro, potrebbe anche essere stata la stessa proprietaria del profilo a creare il Qr code per farsi pubblicità. A queste ipotesi, però, si aggiungono quelle più complottiste e di matrice politica, legate alla storia della statua stessa.
Il movente politico
Il Monumento allo Scolaro ha alle spalle una storia complessa e per comprenderla bisogna tornare alla fine degli anni ’90. Nel 1998, l’allora amministrazione leghista costituì la «scuola padana» attraverso l'associazione Aurora, istituita dai genitori di Masano per garantire alle famiglie della frazione di Caravaggio che i loro bambini potessero frequentare lì le scuole elementari. Tuttavia, alcuni cittadini denunciarono l'Amministrazione, che fu indagata sia penalmente sia civilmente, perché le delibere, prevedendo un finanziamento pubblico a una scuola privata, avrebbero causato disparità di trattamento nei confronti delle altre scuole elementari di Caravaggio.
Dopo varie peripezie legali, gli amministratori indagati furono condannati a risarcire cinquantamila euro al Comune. La Giunta (che non aveva cambiato indirizzo politico), per una sorta di rivincita, decise a sua volta di utilizzare parte di quella sanzione versata alle casse comunali per costruire il monumento, firmato dalla scultrice Gemma Manzoni. Sono passati anni, eppure secondo qualcuno quel Qr code potrebbe essere una provocazione da aggiungere alla già arzigogolata vicenda.