Il treno Ponte San Pietro-Montello sarà ogni quarto d'ora: ma chi lo prenderà?
Rfi insiste nel volere il raddoppio. Ma in mancanza delle fermate intermedie, tipo metropolitana, appare come un investimento inutile
di Angela Clerici
Ma che senso ha, dal punto vista di Bergamo e dei paesi vicini, il raddoppio del binario ferroviario tra Ponte San Pietro e Seriate (fino a Montello) se non viene realizzato un servizio utile ai diversi quartieri cittadini e ai paesi? Che senso ha spendere cento o duecento milioni di euro per garantire un miglioramento del collegamento di Bergamo con Ponte o con Montello, anche con un treno ogni quarto d’ora, se non ci sono fermate intermedie? Ma chi diavolo avrebbe interesse a un treno ogni quarto d’ora per Albano Sant’Alessandro? Quanti bergamaschi ne approfitterebbero? Pochi, molto pochi. Al punto da far fatica a comprendere, da parte nostra, un simile progetto di Rfi, Rete ferroviaria italiana.
Lo sforzo economico di raddoppiare il binario lungo la linea, ha senso se si offre ai cittadini bergamaschi un servizio veramente utile, e quindi una linea che offra un servizio capillare, simile a quello di un tram. Sebbene il treno non sia un tram. Né una metropolitana. Ma ci sono elettrotreni leggeri che possono dimostrarsi molto adatti allo scopo, con fermate anche ogni cinque-settecento metri.
Nel 2004, la Provincia e il Comune di Bergamo affidarono alla Teb (la società del tram per Albino) lo studio di un potenziamento della ferrovia est-ovest, tra Montello e Ponte San Pietro, passando per Bergamo. Allora si parlò di due fermate a Seriate, di una all’intersezione dell’asse interurbano, in territorio di Pedrengo, e di una alla fiera. Rfi ha invece soltanto spostato la fermata di Seriate e inserito lo scalo alla fiera. Ma di fermate se ne dovrebbero aggiungere altre, per esempio a Boccaleone (con la Clementina) e a Paderno di Seriate, dove si trova uno dei quartieri più popolosi della cittadina. Dall'altra parte, a ovest di Bergamo, sarebbero importanti fermate a San Tomaso-via Moroni, Longuelo, Curno, Mozzo. In tal caso, avere un treno ogni quarto d’ora avrebbe un senso importante per la mobilità di città e hinterland. Altrimenti, il significato di questo sforzo di potenziamento degli impianti viene in gran parte meno.
I lavori di raddoppio dei binari dovrebbero essere terminati per la fine del 2026: l’intervento è di Rfi, ma la direzione strategica fa riferimento alla Regione. Un intervento importante, che dovrebbe venire eseguito in sintonia con il territorio e non “passando sopra” le indicazioni di sindaci e Comuni. Ci riferiamo in particolare alla questione dei passaggi a livello eliminati e alle barriere antirumore, alte fino a sette metri, inserite là dove le abitazioni si avvicinano troppo alle rotaie. Invece, cittadini e amministratori hanno l’impressione che la progettazione vada un po’ per i fatti suoi, ossequiosa certamente delle esigenze tecniche della ferrovia, senza tuttavia ascoltare in maniera altrettanto attenta quello che gente e amministratori chiedono.
La questione della Montello-Ponte San Pietro si intreccia con quella della Bergamo-Orio al Serio (...).