Il Tribunale dà ragione all'ospedale di Treviglio: legittima la rimozione del primario Bossi
Nel 2020, il dottore fu a capo di un gruppo di medici che criticò duramente l'Asst Bergamo Ovest. Per questo fu rimosso
Sono passati più di due anni da quando, all'ospedale di Treviglio, un gruppo di medici criticarono apertamente l'operato dei vertici dell'Asst Bergamo Ovest nei mesi più neri della crisi sanitaria causata dalla pandemia. Quelle tensioni portarono alla rimozione del primario di Diabetologia, Antonio Bossi (nella foto in apertura), che era a capo della delegazione. Oggi, 20 ottobre 2022, il Tribunale di Bergamo ha respinto il ricorso presentato dal medico trevigliese contro quella decisione. A riferirlo è PrimaTreviglio.
Il braccio di ferro con l'Asst
Lo storico e stimatissimo dottor Bossi, nella primavera del 2020, fu protagonista di una vivace protesta contro l'Asst Bergamo Ovest diretta dal direttore generale Peter Assembergs dopo la decisione dell'azienda di non avvalersi più di cooperative esterne per coprire i turni del Pronto soccorso. Una scelta che non piacque affatto a molti dipendenti degli ospedali di Treviglio e di Romano, che sarebbero stati infatti costretti a coprire i turni vacanti con le cosiddette guardie dipartimentali e interdipartimentali.
Ne nacque un estenuante braccio di ferro tra un gruppo di medici e direzione aziendale, che si acuì nei mesi seguenti. Diversi camici bianchi firmarono una lettera di protesta contro Assembergs e la riforma del Pronto soccorso, censurando pesantemente gli ordini di servizio ricevuti.
Bossi, non un medico qualunque
Di quel gruppo di dottori, Bossi divenne ben presto "capo delegazione". Del resto, il primario era anche direttore di Dipartimento e quindi membro del Collegio di direzione dell'Asst, uno dei massimi organi dirigenziali dell'azienda. Un incarico fiduciario, assegnato direttamente dal direttore generale senza concorso. Proprio per questo motivo si arrivò alla decisione di rimuovere Bossi dall'incarico a inizio giugno 2020, dopo che un tentativo di mediazione tra le parti fallì.
Bossi, dopo 33 anni di servizio, lasciò l'ospedale di Treviglio e andò a lavorare in una clinica di Bergamo, ma promise battaglia legale. E non si limitò a quello: alle ultime Comunali, Bossi fu anche candidato in una lista e in diverse occasioni ha criticato apertamente la gestione dell'Asst Bergamo Ovest. Parallelamente, davanti al giudice del lavoro, il medico chiese il risarcimento dei mancati guadagni come direttore nei quattro anni che lo separavano dalla pensione, oltre ai danni non patrimoniali e a quelli contributivi.
Ricorso respinto
Il suo ricorso, però, è stato respinto. Secondo il giudice non ci sono state irregolarità nella decisione presa dall'Asst. Anzi, il rapporto fiduciario che legava Bossi alla direzione dell'azienda rendono ingiustificato il comportamento tenuto da Bossi nei confronti dei vertici.
Ai colleghi di PrimaTreviglio, il direttore generale Peter Assembergs ha commentato: «Dico soltanto che abbiamo sempre agito correttamente, anche in un periodo di estrema emergenza come quello della pandemia».