La cancellazione

Giulia non è più figlia di due mamme: il tribunale di Bergamo annulla il riconoscimento

La bimba, concepita in Spagna, è nata a Bergamo. Michela: «Lei non si chiede cosa sta scritto nei documenti, ma si addormenta tra di noi»

Giulia non è più figlia di due mamme: il tribunale di Bergamo annulla il riconoscimento
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«Oggi niente post scherzoso o ironico, ma solo tristezza, lacrime e rabbia. Mi presento, mi chiamo Michela ho 38 anni e per la legge italiana non ho ragione di esistere come madre». Sono queste le parole affidate a un post datato 3 gennaio 2023 del profilo Due mamme in famiglia. La procura di Bergamo aveva appena impugnato la registrazione anagrafica della doppia maternità sul certificato di nascita di Giulia, nata a Bergamo nell'agosto 2022, dopo essere stata concepita in Spagna con fecondazione eterologa per volontà delle due madri, Michela e Viola. Alla nascita era stata registrata come figlia di entrambe. 

La cancellazione dell'atto e la stepchild adoption

A inizio aprile, la decisione definitiva del Tribunale di Bergamo, che ha ordinato la cancellazione dell'atto e indicato come unica soluzione la stepchild adoption, quindi l'adozione concessa in casi particolari al genitore non biologico.

«Dovrei adottare quella che per loro è figlia di Viola, ma per noi è nostra figlia, che ho visto concepire, crescere nella pancia e sto accompagnando a diventare grande», sono le parole che Michela ha affidato ai social, dove già da prima dei fatti lei e la moglie raccontano la propria vita di mamme e cercano di fare divulgazione su un tema ancora molto delicato in Italia.

Gori, la trascrizione dell'atto e la tutela della bambina

A far raccogliere la dichiarazione di riconoscimento e farla poi trascrivere è il sindaco del comune di nascita, in questo caso Bergamo, e sul fatto Gori ha dichiarato al Corriere Bergamo: «L’ho fatto volentieri perché non ho nessuna obiezione, come invece sarebbe stato con la gestazione per altri, cioè l’utero in affitto, sul quale sono molto contrario. La decisione del tribunale ha un fondamento giuridico anche se non va nella direzione di una miglior tutela della bambina. C'è un vuoto e il legislatore dovrebbe muoversi».

«Lei non si chiede cosa sta scritto nei documenti»

Nel mentre, sulla scia della circolare del ministero e del prefetto di Milano che invitavano gli uffici di stato civile a smettere di trascrivere i certificati di nascita di bambini nati da Gpa all’estero o di formare atti di nascita con due genitori dello stesso sesso, sono numerose le procure che stanno chiedendo la modifica di atti, come quella di Milano o di Padova (fino a 32 documenti). Michela scrive sulla figlia: «Lei non si chiede che cosa sta scritto nei documenti, ma si addormenta nel porto sicuro della sua casa esattamente nel mezzo del lettone tra le sue due mamme e si risveglia con un sorriso quando aprendo gli occhi mi trova accanto a lei».

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