«Impegni non rispettati». E in sei Rsa della Bergamasca riprende lo stato di agitazione
L'annuncio arriva dai sindacati che denunciano come dopo l'accordo in Prefettura la Coop. Universiis non si sia mossa a convocare i tavoli

Riprende lo stato di agitazione nelle Rsa di Cividate al Piano, Seriate, Gorlago, Dalmine, Brembate di Sopra e Predore dopo che Universiis società cooperativa sociale non ha rispettato gli impegni presi nell'accordo siglato in Prefettura l'11 febbraio.
Lo stesso incontro era nato in risposta a una prima minaccia di scioperi legati alle condizioni lavorative e di retribuzioni imposte.
Durante l'incontro la cooperativa si era impegnata con i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl e Uil Fpl a organizzare dei tavoli tecnici, che però sono sono stati avviati in ritardo o mai convocati.
Cosa è successo
Ad annunciare la decisione sono i sindacati stessi che sottolineano come per Gorlago non ci sia ancora una data, mentre a Brembate di Sopra il primo incontro è fissato solo per il 4 marzo. A Cividate al Piano, l'inserimento di personale di supporto concordato nei tavoli non è avvenuto. Ritardi anche nei versamenti per la previdenza integrativa, con i contributi del terzo trimestre 2024 accreditati solo a fine gennaio 2025. Problemi nell'accesso ai cedolini paga per un fermo tecnico del portale Hr e disservizi nell'erogazione del Premio territoriale di risultato, con buoni welfare persi e non recuperabili.
La goccia che fa traboccare il vaso
Si aggiunge poi il fatto che la cooperativa ha invece convocato l'assemblea dei soci lavoratori in data 28 Febbraio, in sola presenza a Udine, dove sono previste delle variazioni allo statuto che porterebbero la quota associativa al raddoppio, dagli attuali 774 euro a 1549 euro.
«Oltre a questo elenco di disagi, la cosa che più ha infastidito i lavoratori è la mancanza di comunicazione, da parte della cooperativa, sulle cause - commentano le organizzazioni sindacali - Numerosi dipendenti hanno segnalato ripetuti tentativi infruttuosi di contattare la sede di Udine per ottenere chiarimenti sulla questione dei buoni welfare. Tale mancanza di comunicazione ha generato un profondo senso di frustrazione tra i lavoratori, che si sono sentiti, ancora una volta, trattati come meri numeri».