La decisione

Impianto non a norma e convenzione scaduta da tempo: chiude il bocciodromo di Canonica

Il sindaco Paolo Arcari ha chiesto la restituzione delle chiavi e lo sgombero dei locali alla bocciofila, che però cerca un'alternativa

Impianto non a norma e convenzione scaduta da tempo: chiude il bocciodromo di Canonica

Il bocciodromo di Canonica d’Adda, dopo quarant’anni di attività, ha chiuso i battenti, con buona pace dei volontari della bocciofila presieduta da Livio Rota. L’Amministrazione retta dal sindaco Paolo Arcari, infatti, ha comunicato nel pomeriggio di martedì scorso (15 luglio) all’associazione che la struttura non era più accessibile per le attività e che avrebbero dovuto sgomberare nei giorni seguenti.

Per fare una sintesi della questione, come riportato da PrimaLaMartesana, l’impianto non è a norma, bisogna fare dei lavori di riqualificazione. Ma il Comune non ha intenzione di spendere soldi, in quanto a utilizzarlo sono anche e soprattutto cittadini di altri paesi e, comunque, le risorse a bilancio al momento non sono molte.

Le motivazioni della Giunta

La decisione, arrivata un po’ a sorpresa, è stata motivata dal sindaco all’interno della sua comunicazione all’associazione dopo alcuni incontri di persona.

«La convenzione che regolava l’uso della struttura è scaduta da oltre cinque anni, e la struttura stessa versa in stato di incuria in quanto gli impianti non sono a norma, il tetto perde acqua e le vetrate sono pericolose. È quindi evidente che l’immobile necessita di una profonda opera di riqualificazione, che sarà molto onerosa, lunga e che non è possibile mettere in cantiere in tempi rapidi».

Queste le parole del primo cittadini, che ha rincarato la dose sottolineando come, sotto l’aspetto dell’utenza, oltre l’ottanta percento degli associati alla bocciofila, che sono in totale tra le quaranta e le cinquanta unità, venga da fuori paese. «Per tale ragione, pare inopportuno far sopportare al Bilancio del nostro Comune, e quindi a tutta la cittadinanza, le elevate spese di riscaldamento ed energia annuali del servizio».

Esclusa anche la possibilità di sottoscrivere una nuova convenzione, dal momento che ciò presupporrebbe che l’immobile fosse a norma e fruibile in totale sicurezza. «Per tutte queste ragioni, a seguito di attenta riflessione e confronto, l’Amministrazione ha assunto la sofferta decisione di chiedervi entro sette giorni la restituzione delle chiavi e lo sgombero del bocciodromo».

La bocciofila cerca un’alternativa

Una lettera perentoria, nei confronti della quale i membri della bocciofila stanno ora cercando di capire se ci sia un margine di manovra, attraverso i propri supporti contabili e legali.

«In campagna elettorale l’Amministrazione si è riempita la bocca di buone parole promettendo di andare incontro alle associazioni sportive, ma ecco che a distanza di due mesi dalle elezioni non le interessa già più nulla, visto che la società di bocce canonichese si troverà presto costretta a chiudere dopo quarant’anni di attività» ha dichiarato, in uno sfogo social, Livio Rota.

«Oltre a ciò ci sono le tempistiche, dal momento che per settembre avevamo già in calendario due eventi finanziati dai nostri sponsor» ha concluso il presidente della società, che spera di trovare una soluzione attraverso il dialogo con l’Amministrazione, ma non esclude neppure la possibilità di un trasloco.