In arrivo venticinque richiedenti asilo a Romano: nessuna protesta, solo «disappunto»
Otto anni fa, il centrodestra scese in piazza. Oggi, invece, tace. Il sindaco (del Pd) la definisce una decisione «calata dall'alto»
Romano di Lombardia si apre di nuovo all'accoglienza. A quattro anni dall'ultima volta, ha riaperto il Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria) dove verranno ospitati venticinque migranti provenienti da Gambia e altre nazioni. Gli arrivi sono frutto di un esodo che negli ultimi mesi è cresciuto sempre più, tanto da spingere il Governo a riattivare i Centri disseminati in tutta Italia, tra cui - appunto - quello di Romano, che si trova all'hotel La Rocca.
Disappunto, ma niente proteste
Gli ultimi profughi avevano lasciato il paese nel maggio del 2019, ma le polemiche - in concomitanza con il loro arrivo - sono datate molto prima. Nel 2015 ci fu infatti un protesta a cui prese parte anche l'attuale ministro Matteo Salvini. Con la differenza che ora, come sottolineano i colleghi di PrimaTreviglio, la struttura in cui sono ospitati i venticinque profughi non è più pubblica (allora erano stati accolti nella palestra dell'Istituto Superiore Rubini), bensì privata.
L'hotel è infatti vincitore di un bando emesso dalla Prefettura e ha messo volutamente a disposizione i propri spazi, ormai chiusi da tempo, per ospitare chi ne ha più bisogno, affidandone la gestione a una cooperativa.
Anche se la polemica non è così accesa e marcata come quella otto anni fa, non è detto che qualche disappunto non ci sia, in particolare da parte dell'Amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Sebastian Nicoli circa la decisione «calata dall’alto» di inviare i richiedenti asilo in città. Il centrodestra, al contrario di quanto accaduto nel 2015, ha deciso di lasciare a casa i picchetti di protesta, limitandosi a replicare al sindaco.