In Bergamasca ci sono novemila influenzati, eppure il picco non è ancora arrivato
Buona riuscita della campagna di vaccinazione, che ha registrato 212 mila vaccinati in Bergamasca. Aumento dei casi nelle prossime settimane

Da un lato è una bella notizia, perché significa che la campagna vaccinale ha funzionato a dovere, dall'altro potrebbe preoccupare chi non è stato ancora colpito: il picco influenzale, solitamente previsto per le vacanze natalizie, quest'anno non è ancora arrivato, sebbene in Bergamasca i malati siano poco meno di diecimila.
Aumentano i vaccini anti-influenzali, in calo gli anti-Covid
Stando al bollettino della sorveglianza epidemiologica lombarda, riportato da L'Eco di Bergamo, i casi settimanali in Bergamasca sono all'incirca novemila, con un'incidenza pari a 9,5 ogni mille abitanti. Negli anni passati, durante i picchi, si toccava quota ventimila casi settimanali.
Quest'anno, invece, il picco ancora non è stato raggiunto. Il motivo principale è legato alla buona riuscita della campagna di vaccinazione, che al 7 gennaio registrava quasi due milioni di vaccinati in Lombardia (pari al 7,3 per cento in più rispetto all'anno scorso), di cui 212 mila e 531 nella provincia di Bergamo, superando la precedente soglia di 204 mila raggiunta tra il 2023 e il 2024.
Lo stesso non si può dire per le vaccinazioni anti-Covid che, al contrario, registrano una diminuzione importante. In Lombardia i vaccinati sono stati 312 mila e 790, ben il 43,8 per cento in meno rispetto allo scorso anno. In provincia di Bergamo, invece, sono stati 31 mila e 624. Preoccupati gli esperti, che temono che il virus possa ripercuotersi con effetti gravi su fragili e anziani che, nel tempo, potrebbero aver perso l'immunità precedentemente acquisita.
Casi in rialzo con il rientro a scuola
Se per certi versi è positivo che il picco di influenze non si sia manifestato durante le festività natalizie, chi non si è ammalato deve prestare attenzione alle prossime settimane quando, complice il rientro a scuola, potrebbe verificarsi un aumento dei casi almeno fino ai primi mesi di febbraio. Dopodiché, il virus andrà diminuendo.