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In Bergamasca le miniere dismesse diventano nuove frontiere per invecchiare vini, birra e formaggi

A Gorno sono state recuperate le prime bottiglie di spumante, dopo cinque anni. Una modalità sempre più diffusa: anche a Dossena e Schilpario

In Bergamasca le miniere dismesse diventano nuove frontiere per invecchiare vini, birra e formaggi
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Spumante rimasto a invecchiare per cinque anni, a un'altitudine di 830 metri sul livello del mare e in totale assenza di luce, con una temperatura di 10°C e un'umidità del 95 per cento costanti tutto l'anno. Le prime bottiglie di Costa Jels, dell'azienda agricola Nove Lune dall'omonima miniera di Gorno, sono state recuperate dopo un lustro: è uno dei tanti metodi di affinamento, come afferma Coldiretti Bergamo, adottati ormai sempre più frequentemente in Bergamasca, in cui i prodotti vengono lasciati maturare in ambienti naturali insoliti.

Altri esempi a Dossena e Schilpario

Altre miniere in provincia di Bergamo sono al centro di iniziative analoghe. Un esempio è quella di Dossena dove, in collaborazione con l’amministrazione comunale e con la cooperativa di comunità I Rais, cinque aziende agricole del territorio fanno stagionare il formaggio “Ol Minadùr”: grazie alle basse temperature e all’alta umidità il processo di invecchiamento si velocizza e si creano condizioni particolari che conferiscono alle forme caratteristiche uniche.

Sempre nella Bergamasca, questa volta a Schilpario, una miniera dismessa è stata invece riconvertita in una sala di affinamento naturale per la birra agricola 100 per cento made in Bergamo realizzata da due giovani imprenditori agricoli: Gabriele Fontana e Stefano Visinoni che, grazie a questa idea innovativa, si sono aggiudicati il premio Oscar Green di Giovani Impresa Coldiretti Lombardia.

Gorno_Alessandro Sala dell’azienda Nove Lune
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Comencini e Sala
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Gorno_recupero vino dalla miniera
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Gorno_vino dalla miniera_
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«Le esperienze di questi agricoltori  - sottolinea Erminia Comencini, direttore di Coldiretti Bergamo - raccontano non solo un'innovazione affascinante, ma anche un profondo legame con il territorio. È proprio questo legame che conferisce ai prodotti un'identità autentica e riconoscibile, capace di valorizzare le eccellenze locali e, al tempo stesso, di far conoscere luoghi straordinari ancora poco esplorati. Territorio e qualità non sono separabili: l'uno dà valore all'altra, in un intreccio che parla di tradizione, saper fare e rispetto per la terra».

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