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In sciopero i lavoratori delle Rsa per anziani e Rsd per disabili: presidi il 22 e il 24 luglio

Il primo giorno saranno in provincia, ad Albino, Treviglio e San Pellegrino; il secondo nel capoluogo, a Bergamo

In sciopero i lavoratori delle Rsa per anziani e Rsd per disabili: presidi il 22 e il 24 luglio
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Quattro presidi in quattro parti del territorio (Albino, San Pellegrino, Bergamo e Treviglio), in due diverse giornate. È questa la forma che lo sciopero nazionale del settore socio-sanitario e assistenziale Uneba prenderà nella giornata di lunedì 22 e mercoledì 24 luglio in Bergamasca.

Lo sciopero era già stato paventato, ma inizialmente pensato per il rientro dalla pausa estiva a settembre.

Quando e dove

La movimentazione comprende le persone che lavorano nelle Rsa per anziani e nelle Rsd per disabili, tra infermieri, educatori professionali, Asa e Oss di strutture del settore socio-sanitario e assistenziale e intende rivendicare il rinnovo del Ccnl. Tre i presidi che si svolgeranno lunedì 22 luglio: ad Albino (via Mazzini di fronte al Municipio, ore 10-11), a San Pellegrino (nei pressi dell'edicola in viale Papa Giovanni XXIII, ore 10-11) e a Treviglio (piazza Setti, ore 16-18).

Un quarto presidio è previsto mercoledì 24 luglio a Bergamo in via Tasso, di fronte alla Prefettura, tra le 10 e le 12.

«Vergognosa la proposta di 50 euro in più»

I rappresentanti di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl, UilFpl e UilTucs di Bergamo rivendicano: «Le trattative sono andate avanti per 17 mesi con la controparte, l'associazione Uneba, che non ha fatto altro che perdere tempo, mentre l'inflazione erodeva il potere d’acquisto dei salari. Alla fine ha proposto cinquanta euro di aumento, un incremento salariale inaccettabile e vergognoso».

Pagati poco per lavorare troppo

Aggiungono: «La situazione di stallo delle trattative, oltre a essere paradossale, è irrispettosa per tutte le nostre operatrici e i nostri operatori che, con senso di responsabilità, dedizione e sacrificio, giorno dopo giorno, in mezzo a tante difficoltà, garantiscono alla popolazione più fragile e bisognosa percorsi di cure e assistenza. La carenza e la mancata disponibilità di personale qualificato obbligano questi dipendenti a un carico di lavoro elevatissimo e sfiancante con continui rientri in servizio. Con il passare del tempo assistiamo a un progressivo calo degli standard qualitativi dell'assistenza erogata. Il lavoro di cura e assistenza sta diventando motivo di ricatto per il contenimento delle rette a carico dell'utenza».

Commenti
Piero Scaffale

Sapete che la sanità è regionale? Quindi non è la politica in generale, ma la politica LOMBARDA (e poi in tutte le altre regioni ovviamente). Quando andiamo a chiedergli conto? Orari di lavoro impossibili, contratto al limite della schiavitù (vi sembra normale che un quadro abbia un tabellare di 1870 euro lordi? Immaginate gli oss...). Molte strutture non pagano l'integrativo regionale sostenendo che è volontario. Non interessa nulla a nessuno purtroppo. Tra poco i superstiti preferiranno fare i commessi e le RSA collasseranno definitivamente.

Guido Fava

Mio marito è stato purtroppo ricoverato in 2 RSA a pagamento,dove il personale era presente ,ma poco professionale incluso i medici . Questi tristi ricoveri le hanno provocato per 2 volte infarto ... Non è mai più stato lui e ha perso purtroppo la vita per mancanza basica di attenzione dovuto . Non si lavora con organizzazione in questi centri ,il lavoro è dispersivo e a pagare sono gli ospiti ,che non vengono trattati spesse volte con rispetto e purtroppo anche mancanza di igiene . Manca il cuore E un lavoro difficile quello delle RSA . Chi lo fa deve farlo con il cuore . I soldi vengono dopo . Più che aumenti , bisognerebbe riduzione degli orari e soprattutto qualificazione Per queste mancanze , gli ospiti ,cioè noi in futuro ,possono perdere la loro vita e perdere la loro dignità. Per non parlare di molte strutture senza aria condizionata in un paese così caldo come questo . Molto meglio sarebbe un assistenza Professionale a casa . Il destino delle RSA dovendo essere le loro chiusure . Non so trattano le persone ,cioè noi in futuro come bestiame .

maria grazia

Le persone anziane e fragili hanno diritto al rispetto e a tutta l'assistenza. Il personale è impegnato psicologicamente e fisicamente in una missione onerosa. Pertanto, e' doveroso riconoscere un trattamento dignitoso ed equo. Queste sono le priorità di una comunità civile e non ci si deve nascondere dietro alle scarse risorse, che di fatto, più che mancare, continuano ad essere male utilizzate.

elisabetta bovis

Io ho mia mamma in una RSA Emilia e vedo quello che fanno operatori meriterebbero una ricompensa economica piu alta per il lavoro che devono svolgere.Sono lavori usuranti.

Luciana

Verissimo che meritano di più, molto di più. Ma la responsabilità di questa situazione di chi è? Delle singole strutture o della politica? Il costo del lavoro in Italia è elevatissimo, a fronte di buste paga troppo misere. I rinnovi del CCNL pesano sulle tasche di ospiti e familiari delle RSA e sono tante le strutture, soprattutto medio piccole, che lamentano situazioni di insolvenza o, comunque, di ritardi nei pagamenti delle rette. Se ne occupi in primis la politica, prima che si scateni una guerra fra poveri......

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