Inaugurata la nuova area umida di Grumello al Piano: nuove vasche e oltre mille piante
Permetteranno di creare nuovi habitat per l’avifauna locale (e non solo). L'ampliamento estende la superficie fino a 12.100 metri quadrati

L'area umida a Grumello al Piano diventa più grande: è stato inaugurato nel pomeriggio del 24 giugno l'ampliamento dell'area, che arricchisce e potenzia quella già preesistente all'interno dell'ex Parco agricolo ecologico (Pae). Il nuovo intervento estende la superficie complessiva fino a 12.100 metri quadrati rispetto ai 3.500 originari.
Gli interventi effettuati
Il progetto, firmato da Studio Gerundo e realizzato con un investimento di 180 mila euro, ha previsto la creazione di due nuove vasche sagomate (che si aggiungono a quella già esistente) che completano e integrano l’ecosistema già presente. Le vasche, collegate tra di loro con un volume complessivo di 3.666 metri cubi, costituiscono un nuovo habitat per l’avifauna locale.
Sono state infatti realizzate con sponde ad andamento irregolare e con fondali che variano da profondità di pochi centimetri, fino a oltre un metro: una struttura pensata per favorire l’instaurarsi negli specchi d’acqua di condizioni ecologiche variegate, adatte a ricreare differenti habitat, e di una ricca vegetazione acquatica.
L’intero intervento è stato realizzato unicamente movimentando il terreno presente in loco (con saldo zero tra sterri e riporti), senza impiego di impermeabilizzazioni e/o opere in cemento.





A cosa serve un'area umida?
Situata nella zona sud di Bergamo e parte integrante del Parco dei Colli, l’area umida rientra in un più ampio processo di valorizzazione paesaggistica, agricola ed ecologica del territorio. Presenta una struttura ecologica che riprende per tipologia e funzione l’habitat verosimilmente presente in questo territorio, prima delle trasformazioni e delle bonifiche imposte nei secoli dalle attività antropiche, collocandosi in corrispondenza del paleo-alveo del torrente Morla.
L’intervento ha previsto la messa a dimora di oltre mille piante autoctone e numerose specie acquatiche, con l’obiettivo di favorire la nidificazione degli uccelli, incrementare la biodiversità e amplificare i benefici ecosistemici. Tra i gruppi faunistici che maggiormente beneficeranno della presenza di questo nuovo sistema ambientale, si segnalano numerose specie di invertebrati, come le libellule, gli anfibi e gli uccelli.
Alimentata dalla Roggia Morlana, l’area contribuisce anche alla regolazione idrogeologica del territorio, migliorando la capacità del reticolo idrico locale e offrendo una risposta concreta alla crescente imprevedibilità climatica. A scopo didattico e fruitivo è stato realizzato un osservatorio naturalistico rialzato protetto, che permette di godere le valenze paesistiche ed ecologiche dell’area a chi arriva dal vicino tracciato ciclopedonale, evitando di disturbare la fauna.
«È un progetto di grande valore, che arricchisce un’area fondamentale per la biodiversità urbana- dichiara l'assessora alla Transizione ecologica, ambiente e verde Oriana Ruzzini -. Le aree umide svolgono ruoli cruciali: abbassano la temperatura del suolo, regolano il clima e preservano la fauna. In tempi segnati dai cambiamenti climatici, la creazione di vasche alimentate da rogge offre un importante servizio idrogeologico».