Inaugurata ufficialmente la Casa di Comunità di Seriate: «Punto di incontro con i cittadini»

Alcuni dei suoi servizi sono entrati in funzione ormai dallo scorso mese, ma è ieri, venerdì 23 maggio, che è stato tagliato il nastro per inaugurare formalmente la Casa di Comunità di Seriate.

L'assessore regionale alla Casa e housing sociale, Paolo Franco, ha sottolineato: «Le Case di Comunità sono un nuovo modo di intendere la sanità: più vicina, più accessibile, più umana, più rispondente alle necessità del territorio. L'impegno di Regione Lombardia da questo punto di vista procede con determinazione».

«Qui si cura la persona, non solo la malattia»

Ha aggiunto: «In questo luogo, fortemente voluto dal sindaco di Seriate, Gabriele Cortesi, e dal direttore generale Asst Bergamo Est, Marco Passaretta, e sostenuto convintamente da Regione, si concretizza la riforma della sanità territoriale: qui si ascoltano i bisogni, si curano le persone, si creano relazioni di fiducia. È un presidio di salute ma anche di dignità e coesione sociale. Questa Casa di Comunità sarà un punto di incontro tra professionisti, famiglie e cittadini. Un luogo in cui la medicina non si limita alla terapia, ma si apre all’ascolto, alla prevenzione e all’integrazione tra servizi. Qui si cura la persona, non solo la malattia».

I servizi disponibili

La Casa di Comunità di Seriate, situata in via Marconi, dopo la ristrutturazione finanziata con 1,8 milioni di euro derivanti dal Pnrr, è stata attivata un mese fa. Tra i servizi offerti figurano le cure domiciliari (assistenza sanitaria a domicilio per pazienti con necessità specifiche), servizi dedicati alla domiciliarità e alla valutazione multidimensionale, l’infermiere di famiglia e comunità (supporto infermieristico personalizzato per le famiglie), l’ufficio protesi (fornitura di letti, carrozzine, ossigenoterapia e farmaceutica ambulatoriale) e l’ufficio invalidi per la gestione delle pratiche relative all’invalidità.

Si tratta di servizi erogati da un team multidisciplinare composto da medici di medicina generale, specialisti, infermieri, assistenti sociali, operatori socio-sanitari, psicologi e altri professionisti, in collaborazione con i Comuni e le associazioni del terzo settore.