Indagine epidemiologica e chiusura notturna, «quando risponderanno sindaca e prefetto?»
I Comitati dei quartieri confinanti allo scalo hanno scritto diversi mesi fa alle istituzioni, ma per adesso non si è mosso nulla

Le lettere dei Comitati dei quartieri di Bergamo alla sindaca Elena Carnevali e al prefetto Luca Rotondi, inviate ormai diverso tempo fa, non hanno ancora ricevuto risposta.
Quella alla prima cittadina, inviata a settembre scorso e pubblicata da PrimaBergamo, dopo un mese era stata mandata una seconda volta, estendendola anche all'assessore all'Ambiente Oriana Ruzzini.
L'indagine epidemiologica e la chiusura notturna
I Comitati aeroporto Campagnola, Boccaleone, Ambiente e Salute San Tomaso De Calvi e Aeroporto Villaggio Sposi chiedono tempi e modi dell'ormai noto studio epidemiologico, che avrebbe dovuto avere luogo nel 2022, ma mai realizzato, ma anche la chiusura notturna del Caravaggio.
Il tutto sottolineando come, nonostante le prescrizioni e le normative, l'inquinamento acustico e dell'aria continuino a preoccupare la popolazione, così come l'aumento dei voli, la modifica delle traiettorie ed i frequenti annunci sull'intenzione di espandere ulteriormente, sia nello spazio che negli affari, la realtà dell'aeroporto.
La lettera al prefetto
«Lo scalo aeroportuale di Bergamo costituisce certamente una risorsa per l'economia e il turismo della bergamasca ma, come certificato da autorevoli studi internazionali, sono indubbie anche le ricadute ambientali negative che esso ha sulla salute e la sicurezza della numerosa popolazione che vive nelle vicinanze dell'aeroporto da ben prima che si sviluppasse ai livelli attuali» si legge nella lettera al prefetto, che invece fino ad adesso non era stata pubblicata sulla stampa, nella quale si chiedeva una nuova riunione con Sacbo, enti del volo e dell'ambiente e cittadini.
«È quindi del tutto evidente la necessità che lo sviluppo dello scalo sia commisurato alla necessità di garantire un ragionevole equilibrio con il territorio circostante. Tutto questo è stato più volte richiamato dai documenti ufficiali, non ultima la Delibera n. 12564 del 28.3.2003 della Regione Lombardia, che cita testualmente “la collocazione dello scalo in un delicato contesto territoriale e ambientale richiede e consiglia di identificare e quantificare la soglia massima che la struttura potrà raggiungere nell'obiettivo di un ragionevole equilibrio con il territorio”».
Ignorate le prescrizioni
Questa delibera, come chiarito dai comitati dei quartieri, costituisce parte integrante della Valutazione di impatto ambientale (emanata con Decreto interministeriale) a cui lo scalo è stato sottoposto e alle Prescrizioni cogenti a cui doveva essere assoggettato per autorizzarne lo sviluppo. Secondo i residenti, però, le prescrizioni non sono state applicate e lo scalo si è sviluppato oltre ogni ragionevole equilibrio con il territorio, ampliando l'impatto dell'inquinamento acustico e ambientale, sia in termini di territorio che di popolazione coinvolta.
Il tutto, secondo i cittadini che fanno parte delle associazioni, contravvenendo apertamente a quanto previsto dal verbale della riunione alla Prefettura di Bergamo del 13 marzo 2007, dove la direttrice dell'Enac chiedeva che fosse stabilito un limite certo e definitivo al numero dei voli in transito nello scalo orobico. Per i comitati, inoltre, risultano disattese molte altre determinazioni assunte nel corso della riunione, riguardanti le rotte da percorrere e le corrispettive sanzioni, la limitazione di voli notturni e gli orari di decollo sopra la città.
Mancato rispetto della zonizzazione acustica
«Dopo continui e ripetuti rinvii - continuano i comitati nella lettera -, nel novembre 2023 e con vent'anni di ritardo, è stata finalmente approvata all’unanimità, la “Zonizzazione acustica aeroportuale”, che prevede che tutti i quartieri della città rimangano al di fuori dell'Area di rispetto aeroportuale (sotto i 60 decibel). La realtà certifica invece un impatto acustico molto superiore a quello previsto [...]. E non risultano in atto provvedimenti per rientrare nei limiti previsti, assistendo invece ad un drastico incremento dei valori negativi, ben superiore percentualmente all'incremento del volato».
Le rotte sopra edifici sensibili
Oltre ai problemi legati all'inquinamento, i cittadini sono in aggiunta preoccupati del rischio per la popolazione che vive nelle vicinanze dell'aeroporto, considerando che sotto le rotte di decollo e di atterraggio sono presenti anche numerosi edifici sensibili, come ospedali, scuole, case di riposo e parchi. Anche in questo caso, per i comitati, i documenti assoggettati a procedure di verifica e di tutela non corrisponderebbero da tempo alle effettive rotte di sorvolo dei quartieri, esponendo secondo loro i residenti a un rischio effettivo non commisurato a quello teorico.
Io voglio continuare a sperare che qualcosa cambiera'. Cara Sindaca l'ho votata perché speravo che avrebbe mantenuto le promesse, perché speravo che una donna avrebbe fatto qualcosa in più. Ce lo dimostri per favore. Barbara san Paolo
Siamo presi nei tentacoli della mafia ovunque, concordo che non ci sia speranza. E comunque è risaputo che gli aerei non inquinano, sono i nostri camini ad inquinare.
Ryanair che chiude in rosso il primo semestre, Sacbo che fa sempre meno utili… unica speranza è che scoppi la bolla, il modello di business non è sostenibile e hanno bisogno di arrivare a 20.000.000 di passeggeri. Speriamo che salti il rinnovo del contratto.
Mi duole concordare con Gianluigi. Non faranno mai niente perché sanno che portarli in tribunale come andrebbe fatto è troppo costoso e dalla loro parte hanno il Ministro dei trasporti. Fan bene a chiedere interventi, ma non siamo in un paese normale. Anche io ero a Colognola col Gori, la sua soluzione erano gli aerei silenziosi. Complimenti
Mi lascia basito, esterrefatto, il fatto, che nel 2024, ci siano persone che credono ancora alla Santa Lucia, e babbo Natale. Lasciamo questo credo ai bambini. Ovviamente, è un eufemismo. Come possono credere, queste persone, questi comitati, che qualche politicante, ( e ne sono succeduti negli anni ) si preoccupi della situazione delle zone / paesi interessati dal PROBLEMA AEROPORTO. Questa struttura, è cresciuta a dismisura, con il benestare di tutti loro, di tutti quelli, che si sono succeduti negli ultimi anni. Per cui, ecco il perché, della domanda di cui sopra. Al punto, a cui è arrivata questa struttura, non c'è più ritorno, non esiste più la retromarcia, non si torna più indietro. Mettetevi il cuore in pace. Non sprecate invano il Vostro tempo. Non aspettate risposte, che mai arriveranno. Si fa cenno, alle zone: Boccaleone, villaggio degli sposi, san Tomaso de Calvi, Campagnola. Chi scrive, abita ad Azzano s. Paolo. Non pensiate, che qui, la situazione sia migliore. Stezzano, Comun Nuovo, Seriate, e altri ancora. Sono inimmaginabili, i problemi che ha causato, e che sta causando, e che ancora causerà a questo territorio ( perché è in continua espansione ) questa struttura, FUORI LEGGE. Io ho partecipato, ad uno dei primi incontri, si svolse nella chiesa vecchia di Colognola, tra il comitato di Colognola, e il sindaco di allora. Sapete chi era?? Gori. Quello che ora, siede al parlamento europeo. Ebbene, ricordo bene, come fosse ora, le promesse che fece. Nessuna venne messa in atto. Questo la dice lunga, sulla credibilità, dei politicanti. Ultima riflessione: Signore e signori, dei vari comitati, siete degni di ammirazione, per quello che fate, ma è purtroppo, mi dispiace scriverlo, tempo sprecato. MetteteVi il cuore in pace, NULLA cambierà, se non in peggio. Ps. Ciliegina sulla torta. Come ho scritto sopra, abito ad Azzano s. Paolo. Ebbene, per non farci mancare nulla, sta nascendo vicino a noi, la nuova piattaforma ecologica di Bergamo. Lascio a Voi una riflessione!!!!!!!! Cordiali saluti