Isolamento di 15 giorni per i nuovi ospiti delle Rsa, i sindacati: «Regola anacronistica da abolire»
La Fnp Cisl di Bergamo ha lanciato un appello a Regione e Ats. L'isolamento di due settimane «è senza ratio», visto che sia nuovi ospiti sia anziani ricoverati sono entrambi già vaccinati
L’isolamento di 15 giorni cui devono essere sottoposti obbligatoriamente tutti i nuovi ospiti delle Rsa per i sindacati dei pensionati è un provvedimento «anacronistico, che puzza solo di burocratese». Insomma, una regola impartita da Regione e Ats senza alcuna ratio, che deve essere superata.
Questo perché ogni persona che entra nelle strutture, per l’età che ha, risulta essere già vaccinata nella quasi totalità dei casi. Così come sono già vaccinati gli ospiti delle case di riposo. L’esempio più eclatante riferito alla Fnp Cisl di Bergamo riguarda una donna che, quotidianamente, frequenta il centro diurno all’interno di una Rsa, già immunizzata con entrambe le dosi.
La donna viene monitorata ogni settimana con tamponi e ogni giorno entra ed esce dalla struttura senza alcun problema. Tuttavia, è anche in lista d’attesa per essere ricoverata in una Rsa e se venisse chiamata dovrebbe restare in isolamento per due settimane, durante le quali perderebbe ogni contatto con i figli e i parenti che invece, adesso, vede ogni giorno.
«Di condizioni analoghe ce ne sono tante, purtroppo, e sinceramente si fa fatica a capire il motivo di una decisione che avrebbe potuto essere idonea in assenza dei vaccini – osserva la segretaria generale bergamasca Caterina Delasa -. Molte famiglie sono restie ad abbandonare i propri cari per un così lungo periodo e, di questo, finiscono per farne le spese le Rsa che da un anno faticano a far quadrare i bilanci. Fnp Cisl chiede ufficialmente che Ats e Regione rivedano questa regola, oggettivamente inutile, e contribuiscano a rendere nuovamente le case di riposo luoghi accoglienti e sereni per ospiti e familiari».