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La Corte europea dei diritti dell'uomo accoglie il ricorso dei familiari delle vittime Covid

I parenti delle persone morte durante la pandemia si sono rivolti alla giustizia di Strasburgo. Ora l'esame delle carte da parte dei giudici

La Corte europea dei diritti dell'uomo accoglie il ricorso dei familiari delle vittime Covid
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Per l'associazione è il primo step che «ribalta quanto sta accadendo in Italia»: i familiari delle vittime del Covid si sono rivolti alla giustizia europea, tramite i loro legali, ed è notizia di oggi (17 gennaio) che il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo ha passato il primo vaglio di ammissibilità.

Il ricorso alla Corte europea

Il team dei legali che segue da quasi quattro anni i parenti sia in ambito penale che civile (gli avvocati Consuelo Locati, Luca Berni, Giovanni Benedetto, Piero Pasini e Alessandro Pedone), insieme agli avvocati Giulio Lana e Alessio Sangiorgi di Roma, ha infatti presentato ricorso nei mesi scorsi. Ciò dopo aver analizzato migliaia di documenti e aver ravvisato, a loro parere, gli estremi di violazione dei diritti dell’uomo nella gestione della pandemia in Italia. Ad aderire alla domanda circa quaranta familiari di tutta Italia.

L'accoglienza dell'istanza

Oggi la comunicazione ufficiale dalla Cancelleria, che ha reso noto come il ricorso sarà portato all'esame della Corte prima possibile, sulla base dei documenti e delle informazioni fornite. «Siamo molto soddisfatti dell’accettazione del ricorso presentato dai nostri legali - hanno commentato dall’Associazione #Sereniesempreuniti.-. Non era scontato questo passaggio, anzi i loro parametri sono molto stringenti. Ma noi siamo stati sempre convinti della fondatezza del ricorso, viste le responsabilità portate alla luce dal lavoro delle Procura di Bergamo, la prima, se non l'unica, ad indagare la gestione della pandemia».

I membri del gruppo rimarcano inoltre la differenza rispetto a quanto sta succedendo nel nostro Paese: «Nonostante i tribunali italiani abbiano continuato ad archiviare le posizioni di politici e tecnici, noi continuiamo a lottare per restituire dignità e giustizia ai nostri cari. La strage italiana della pandemia da Covid19 non può essere archiviata come una fatalità o giustificata come un evento straordinario. Noi continueremo a fare memoria e a chiedere giustizia in tutte le sedi opportune».

Un commento è arrivato anche dal team degli avvocati da parte di Locati : «Siamo decisamente soddisfatti di questo primo risultato, che ovviamente dovrà (come ci auguriamo) essere confermato negli step successivi, ma per ora abbiamo l'evidenza che un organo giudiziario sovranazionale ha ritenuto le nostre argomentazioni degne di approfondimento e di vaglio giudiziale. Attendiamo ora le valutazioni successive della Corte».

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