Sanità

La lettera di un cittadino sulla continuità assistenziale: «Mi vergogno di essere lombardo»

Si è recato con la moglie malata all’ex guardia medica di Trescore, ma ha scoperto all’ultimo che il turno è a Grumello

La lettera di un cittadino sulla continuità assistenziale: «Mi vergogno di essere lombardo»
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Riportiamo di seguito una lettera, inviata oggi (sabato 25 febbraio) alla nostra redazione, in cui un cittadino denuncia un episodio di malasanità di cui sarebbero stati protagonisti, loro malgrado, lui e la moglie:

«Inizio con quello che dovrebbe essere il finale, la chiusa: mi vergogno di essere Lombardo nonché cittadino e contribuente italiano. Ma veniamo ai fatti. Mia moglie da giorni soffre di forte tosse secca senza febbre. Il nostro medico di base gli prescrive i soliti medicinali (sciroppi, ecc…) dicendogli anche di tenerla controllata e, se non risolve il problema, di risalire in ambulatorio. Questa notte però la situazione peggiora. La tosse diventa persistente, fatica a respirare normalmente. Decidiamo così di rivolgerci alla tanto decantata continuità assistenziale (ex guardia medica). Qui iniziano le nostre avventure da paese terzomondista».

Alle ore 9.30 chiamano il numero 116117...

«Ovviamente ti mettono in attesa. Fino alle 10 circa quando cade la linea. Decidiamo allora di scendere a Trescore, nella rinnovata sede dove si effettua (per meglio dire, dove si dovrebbe effettuare) il servizio. Parcheggiamo e suoniamo al citofono proprio dove viene riportato “Ex guardia medica”. Nessuno risponde. Va beh, saranno impegnati. Aspettiamo cinque minuti e riproviamo: ancora nulla. Aspettiamo altri cinque: ancora zero risposte. Mia moglie si stanca e decidiamo alle 10,20 circa di riprendere la via di casa».

Ma lui non demorde e richiama il 116117. Questa volta dopo "soli" 22 minuti di attesa gli risponde un operatore (anche scortese), che lo avvisa che la continuità assistenziale per questo weekend a Trescore non è in programma, ma è spostata a Grumello del Monte.

«Potete immaginare la mia rabbia. Solo alle 11 circa, dopo un'ora e mezza di peripezie, vengo a sapere che la ex guardia medica è solo a Grumello del Monte. Riferisco all'operatore questa mia "delusione" asserendo che sarebbe stato sufficiente un semplicissimo foglio A4, appeso alla porta dell'ambulatorio di Trescore, che segnalava tale spostamento. Sarei partito subito per Grumello (altri 30 chilometri, ma questo poco importa). Lui mi ribadisce che queste cose vengono decise solo la mattina e risulta impossibile comunicare questi cambiamenti».

Si lascia andare a qualche epiteto, sul momento.

«Nel 2023 è impossibile una situazione simile, è vergognosa, è deprecabile ... Abbiamo App, servizi web ma una semplice comunicazione scritta (non serve un display Lcd multicolore dell'ultima generazione) appesa con il classico "scotch" fa proprio anni Sessanta? Mi passa poi il medico in servizio a Grumello, che mi fissa un appuntamento per le ore 15,30. Anche qui bisognerebbe discuterne: perché così tardi? Se uno ha urgenza? Va al Pronto Soccorso, intasandolo».

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