La lettera: «Ma quindi Piazza Vecchia resterà spoglia per tutte le festività?»
Il disappunto del proprietario del ristorante Lalimentari, che lamenta l'assenza di simboli natalizi
Con la fine di novembre, l'arrivo delle luminarie, dell'albero di Natale e delle opere della prima edizione di Christmas Design, l'atmosfera natalizia ha iniziato a diffondersi per la città di Bergamo. Ma Paolo Chiari, proprietario de Lalimentari, locale che affaccia su Piazza Vecchia, si chiede: «Ma il cuore di Città Alta resterà spoglio per tutte le festività?».
Cosa c'è e cosa manca
La domanda si legge in una lunga lettera che il proprietario del famoso locale ha indirizzato al direttore de L'Eco di Bergamo e parte dalla delusione di non vedere «neppure un albero di Natale che tanto è sfruttato in ogni angolo della città», ricordando che quantomeno lo scorso anno era stato allestito un presepe.
L'Albero di Natale (Città Bassa)
La casa di Babbo Natale (Città Bassa)
Le Sette Porte (Città Alta)
Meraviglia (Città Alta)
Non che per le vie di Città Alta manchino decorazioni e opere che richiamino il Natale, perché basta pensare alle due installazioni Le sette Porte e Meraviglia in piazza Cittadella, o ancora la bellissima nuvola Epifanìa sotto Porta Sant'Alessandro e Il laboratorio segreto in piazza Mercato delle Scarpe. E poi ancora le luminarie con tanto di pois che vogliono ricordare e collegarsi alla mostra di Yayoi Kusama a Palazzo della Ragione. Il problema, secondo il proprietario de l'Alimentari, sta nel fatto che nulla sia stato pensato per il cuore di Città Alta.
«Piazza Vecchia resta spenta»
«In conclusione, neanche un simbolo nella nostra piazza quest’anno per non scatenare polemiche, questa la motivazione. Un simbolo che non richiederebbe domande alla Soprintendenza, raccolte commerciali o l'occultamento della fontana, ma solo l'espressione di un bene comune e di un valore condiviso, a pochi metri dalla nostra Cattedrale e dalla Basilica», continua la lettera, che in questo passaggio fa chiaro riferimento alle polemiche legate alla piramide installata sopra la fontana del Contarini nell'ultima edizione di Maestri del Paesaggio e la decisione del Soprintendente di negare il posizionamento di Epifania nel broletto sotto Palazzo della Ragione.
Conclude: «Forse proprio perché troppo semplice e senza secondi fini non è stato pensato dall'Amministrazione? Quale potere è così grande da decidere che la magia del Natale non va rappresentata in Piazza Vecchia, ma una piramide sì? Quello di un re? Spero sia il mio un valido spunto. Piazza Vecchia resta spenta».
Che si fa sempre polemica per ogni cosa. Non sono ancora salita ma se così fosse (niente luci) sarebbe molto brutto. Mia mamma è nata in Città Alta e da quando sono bimba ricordo festa e luci. A volte per voler andare avanti, si torna indietro. E mettetelo un albero! Che noia questa politica che si infila in ogni pertugio trovi!
Molto, molto triste Piazza Vecchia senza nessun segno natalizio, è nuda, spoglia, perde la possibilità di donare magia! Non mi interessa la polemica, ma solo il risultato e vorrei tanto passeggiare in un cuore vivo e ricco di atmosfera natalizia non in uno spazio che sembra dimenticato!
Le luminarie in Piazza Vecchia sono direttamente proporzionate alla "luce" emanata da questa giunta. In attesa delle prossime elezioni, "Luce dona alle menti, Pace infondi nei cuor"
Secondo questa logica si dovrebbero decorare con alberi di natale e presepi anche i quartieri di periferia, che per inciso hanno ciascuno un numero di abitanti pari a quello di un grosso paese e quindi potrebbero aspettarsi qualcosa di più delle luminarie del camposanto. Forse gli abitanti ed i negozianti di periferia hanno meno aspettative o meritano meno attenzioni?
L'avevo già scritto, è inevitabile che, a tirare troppo la corda poi si spezzi, e si finisca per cadere nell'estremo opposto, con i suoi difetti. Ma la colpa principale è di chi PRIMA ha tirato troppo dalla parte opposta.