Palazzo storico

La meraviglia di Casa Trussardi, che interessa all'americano che rilancerà il Grand Hotel

Secondo il Corriere, Nakhjavani, amministratore delegato di Ekn Development, sarebbe pronto a sborsare dieci milioni per la dimora di Città Alta

La meraviglia di Casa Trussardi, che interessa all'americano che rilancerà il Grand Hotel
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Quando hai appena messo sul tavolo poco meno di 65 milioni di euro per dare nuova vita al Grand Hotel di San Pellegrino, cosa vuoi che siano dieci milioni per una dimora? Secondo quanto riportato dal Corriere Bergamo, Ebbie Khan Nakhjavani, 66enne amministratore delegato della società americana Ekn Development, che s'è aggiudicata il bando per la riqualificazione dello storico immobile brembano, sarebbe interessato all'acquisto di Palazzo Trussardi, in Città Alta.

Dai conti Passi ai Trussardi

Situata in via Osmano, affacciata su viale delle Mura e proprio attaccata alla residenza dell'ex sindaco Giorgio Gori, questa abitazione è sicuramente una delle più belle, ma anche meno note, di Bergamo. La sua storia si intreccia a quelle dei numerosi proprietari e delle diverse famiglie che l'hanno abitata. Il palazzo, infatti, è proprietà dei Trussardi (sì, quelli dalla maison di moda) dal 1983, ma la sua costruzione risale al Cinquecento. Le testimonianze storiche e archivistiche sulla data di edificazione del palazzo indicano nel 1570 l'anno in cui iniziarono i lavori, commissionati da Alessandro Passi.

I Conti Passi De Preposulo - di cui Alessandro faceva parte - sono un’antica famiglia bergamasca la cui storia documentata risale all’anno 973. Iniziarono a essere chiamati “Passi” quando, nel 1307, Ottopasso de Preposulo compose la pace tra guelfi e ghibellini nei territori di Bergamo. Da allora furono soprannominati “quelli de la pas”, da cui “i Pas” e quindi i Passi. Da una contessa Passi e da Carlo Carrara nacque, nel 1714, il conte Giacomo Carrara cui è legata l’omonima Accademia.

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Un'architettura unica

Il palazzo sorge su una delle principali direttive che univano la città bassa a Città Alta ed è stato progettato dall’architetto Gerolamo Gallinari. La struttura architettonica dell’edificio del Seicento è stata poi rimaneggiata più volte nei secoli, fino all’ultima variazione strutturale di inizio del Novecento. I primi del Seicento la casa diventa proprietà della famiglia Colleoni, che la tiene fino al 1784.

Successivamente, l'acquistano i conti Sottocasa, che la abitano per circa un secolo, fino al 1879. I passaggi di proprietà continuano finché la dimora viene presa dal conte Ottavio Morlani nel 1911 e iniziano una serie di massicci interventi di ristrutturazione. È in questo periodo che viene affrescato il grande scalone centrale e che il pittore Giovanni Fasciotti realizza la maggior parte della decorazione.

Prezzo? Intorno ai dieci milioni

Stupenda negli interni, pare proprio che abbia fatto innamorare Nakhjavani, il quale si sarebbe interessato all'acquisto. Del resto, il numero uno di Ekn Development è spesso a Bergamo - come dimostrano i suoi recenti investimenti - e avere una base in città, per affari tanto quanto per relax, non sarebbe male. Il Corriere spiega che la quotazione iniziale della dimora è di 12 milioni di euro, ma che l'affare si potrebbe chiudere intorno alla decina.

Commenti
Federico

D'accordo ma non fate molto rumore, perche' potreste disturbare il nostro ex sindaco. Niente transiti di automobili e niente parcheggi. Hanno bloccato tutto il traffico e non esiste piu' alcun parcheggio lungo tutte le Mura Venete. Ma forse, tutto cio' e' stato fatto perche' dovra' riposare per l'impegnativo lavoro in Europa?

Cristina Piazzalunga

Di certo a chi la compra, non mancano i soldi

Marcello

10 milioni per un simile palazzo mi sembrano un prezzo da realizzo ... In quella zona paghi quasi 200.000 euro per un posto auto privato e coperto! C'entrano di sicuro la recente vendita del marchio del levriero e le scelte dei suoi nuovi proprietari, nonché i problemi finanziari ereditati del passato

Michele

Certe proprietà si affittano per 80 -100 anni con particolari vincoli per i locatari

Michele

Chissà se è proprio intestata a chi le ha dato il nome?!

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