La montagna soffre il caldo eccessivo: il ghiacciaio del Gleno ai minimi storici
L'ultimo ghiacciaio perenne sul versante bergamasco delle Orobie lotta contro caldo eccessivo e assenza di nevicate, che ne hanno ridotto quasi definitivamente la massa residua
La tragedia avvenuta sulla Marmolada ha turbato l'Italia intera, riaccendendo al tempo stesso i riflettori sul problema del riscaldamento globale. Sono diversi i ghiacciai che, causa piogge temporalesche e assenza quasi totale di nevicate, stanno via via sparendo creando una profonda spaccatura negli ecosistemi delle cime più alte.
A Valbondione, ad esempio, si trova il ghiacciaio del Gleno: è l'ultimo perenne sul versante bergamasco delle Orobie e le sue prospettive future non sono purtroppo rosee. Come riporta L'Eco di Bergamo, infatti, la sua massa residua ha subito una riduzione quasi definitiva.
Gli ultimi vent'anni sono stati decisivi a sigillare una costante tendenza in negativo, eccezion fatta per il 2014 quando l'abbondante neve invernale aveva rinvigorito il ghiacciaio. Ma niente a che vedere con i documenti storici di inizio Novecento, quando si evidenziava un fronte esteso di centinaia di metri più a valle rispetto all'attuale.
Oltre al Gleno, un altro ghiacciaio sulle vette della Valle Seriana è completamente scomparso: parliamo del nevaio della Val Las, formazione semiperenne ai piedi di un canalone a strapiombo della parete Nord del Monte Secco.
Meta gettonata dai turisti e residenti fin dagli anni Cinquanta, è dell'esperto Pierino Bigoni la scoperta della sua totale scomparsa. Ennesimo triste risultato della mancanza di precipitazioni nevose durante l'inverno, unita a un eccessivo caldo primaverile ed estivo, che ne ha provocato così lo scioglimento.