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La nuova era della Sanpellegrino: a Ruspino demoliti i vecchi uffici dello stabilimento

Ruspe al lavoro per abbattere lo stabile un tempo sede di amministrazione, infermeria e mensa. In arrivo la "Flagship Factory" dell'archistar danese Ingles

La nuova era della Sanpellegrino: a Ruspino demoliti i vecchi uffici dello stabilimento
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di Giambattista Gherardi

“Là dove c’erano gli uffici… sorgerà un museo dedicato all’acqua”. Si può riassumere così, parafrasando la celeberrima Azzurro di Adriano Celentano, la giornata di venerdì 7 gennaio a San Pellegrino Terme, dove una serie di mastodontici mezzi d’opera hanno trasformato in un cumulo di macerie la palazzina uffici della storica sede di Ruspino dello stabilimento di acque minerali Sanpellegrino, nell’omonimo centro termale della Val Brembana.

L’area oggetto dell’intervento era utilizzata per il personale amministrativo, l’infermeria e la mensa che, unitamente al controllo qualità e all’officina, sono state spostate in una nuova palazzina costruita a ridosso dei capannoni attuali di produzione, con vista sul fiume Brembo. L’intervento odierno ha visto le ruspe lavorare alacremente sin dal primo mattino, quando era visibile ormai il solo scheletro dello stabile e già a metà pomeriggio di quella struttura restavano ormai solo le fotografie, divenute improvvisamente cimeli d’epoca.

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L’abbattimento è destinato a far posto alla “Flagship Factory”, un’area museale ed esperienziale che punta a raccontare il mondo dell’acqua (Sanpellegrino of course) intercettando in modo sinergico anche i flussi turistici legati alla Val Brembana e alla nuove Terme. Ci sarà spazio anche per la storia dell’azienda e per il percorso “dalla sorgente alla tavola” delle bollicine note in ogni angolo del pianeta.

Il progetto prevede un investimento complessivo di 90 milioni di euro su concept dell’architetto danese Bjarke Ingles e già ha portato alla creazione del nuovo ponte sul Brembo (all’uscita a monte della nuova variante di Zogno), con parcheggio multipiano realizzato in fregio al fiume in comune di Zogno. Proprio nei giorni delle feste è stata accesa per la prima volta la scritta luminosa che campeggia sulle pareti del nuovo manufatto.

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