Marginalità

La povertà picchia duro: da agosto a oggi, a Bergamo sono morti ben sei senzatetto

Il dato emerso a margine della firma del protocollo d'intesa fra le realtà del mondo cattolico Caritas, Acli, Fondazione Diakonia e Società San Vincenzo

La povertà picchia duro: da agosto a oggi, a Bergamo sono morti ben sei senzatetto

Da agosto a oggi sono morti a Bergamo sei senzatetto. È il dato, sconcertante, emerso questa mattina (3 ottobre) a margine della firma di un nuovo protocollo d’intesa a sostegno dell’assistenza alle marginalità e alle povertà, firmato da quattro realtà importanti del mondo cattolico: Caritas, Acli, Fondazione Diakonia e Società San Vincenzo De Paoli. Il protocollo è stato presentato in galleria Fanzago, luogo che in passato ha ospitato numerosi senzatetto.

Il fenomeno complesso delle marginalità gravi e meno gravi – hanno spiegato i firmatari – è frutto di condizioni storiche e sociali di lungo corso. «Certo è che dal 2022 è cambiato il mondo – sottolinea il direttore della Caritas don Roberto Trussardi -.  Viviamo in un periodo in cui sta venendo meno il senso delle relazioni e della comunità. Lo stato sociale negli anni è stato progressivamente smantellato. Il risultato è che la povertà sta emergendo drammaticamente».

Due dati dell’Osservatorio Acli per dare un’idea. Nell’ultimo quinquennio, a Bergamo e provincia i nuclei familiari in stato di fragilità sono cresciuti del 25,4 per cento. Nel contempo i redditi sono scesi dal 4,2 per cento. Mentre le spese sanitarie sono cresciute dell’11 per cento e gli affitti del 32 per cento.

E’ chiaro che a fronte di questi numeri, le persone che si trovano vicine alla soglia di povertà rischiano di precipitare. «Il fenomeno delle gravi marginalità a Bergamo in questo momento riguarda qualche centinaio di persone. Ma quelli che sono al limite della soglia e rischiano di cadere sono migliaia», ha spiegato don Trussardi.

Per questo il protocollo firmato oggi stabilisce le linee guida con le quali lavoreranno i volontari che si dedicano alle fragilità sempre più diffuse sul nostro territorio. Dall’accoglienza agli immigrati, alle povertà delle famiglie, agli anziani in solitudine, passando per le gravi marginalità. Con un solo obbiettivo: ridare dignità e speranza alle persone.

«Questo lavoro collettivo si fa già – hanno spiegato i firmatari – ma sancire l’unione consente di rafforzare il messaggio e la collaborazione. Ognuno manterrà la sua identità specifica, ma l’unione consente di ottenere interventi più efficaci e maggiore efficienza. Oltre alla messa in comune delle risorse e delle competenze».

«L’idea di unire le forze, aiutarsi a vicenda e progettare sostegni in rete è stata ben accolta e condivisa dal nostro vescovo Francesco Beschi» ha detto la presidentessa della Società San Vincenzo Maria Campana. Mentre il presidente di Acli Bergamo Roberto Cesa ha sottolineato che con queste iniziative la Chiesa si mostra sempre più «di frontiera, accanto agli ultimi».