La prima esperienza di viaggio (allucinante) in autobus del figlio
La lettera indignata di un lettore e le domande rivolte direttamente a sindaco e assessore Zenoni. «E poi mi si viene a dire: abbonati e risparmi!»
Con l’avvio delle attività scolastiche, i ragazzi e le ragazze ricominciano a popolare i mezzi pubblici, facendo da spola fra quartieri e centro, fra città e provincia. Per qualcuno, il viaggio può durare anche un paio di ore. Le condizioni di trasporto non sempre sono le più ottimali, per usare un eufemismo. C’è chi ci ha fatto il callo, chi sbuffa e borbotta e chi, come un nostro lettore, decide di dare voce a un disagio collettivo che non tutti hanno la voglia o il coraggio di denunciare.
«Oggi mia figlio ha avuto la sua prima entusiasmante esperienza di viaggio in autobus all'uscita della scuola (Paleocapa via Gavazzeni). È arrivato a casa stravolto da come era pieno l'autobus e, malgrado non ci fosse spazio per per muovere un dito, l'autista continuava anche a fermarsi, fare salire persone»,
racconta nell’incipit della sua lettera, senza rinunciare a punte di ironia sferzante. Da qui, le domande:
«Come si può pensare di gestire l'uscita di migliaia di alunni senza l'utilizzo di autobus extra o mezzi specifici? Come si può pensare di gestire il collegamento tra le scuole e la stazione con un singolo, stretto e buio sottopasso?».
E si rivolge direttamente al sindaco Giorgio Gori e all’assessore all’Ambiente e alla mobilità Stefano Zenoni, quando chiede:
«Ha mai pensato che, come amministratore, sarebbe cosa buona e giusta non solo stare in ufficio, ma anche scendere in campo per analizzare tutte le criticità della città? Ha mai provato a passare lungo la via nelle ore di punta? Provi e si renderà conto di quanti ragazzi camminano nella sede stradale perché il marciapiede non è grande abbastanza».
Il lettore inizia già a parare i colpi di eventuali risposte, che prevede saranno aleatorie:
«Io parlo di quello che vedo oggi. Inutile dire che non ci sono fondi necessari per gestire queste criticità. Anche io, moglie e figlio a carico, ho le mie criticità, ma mi adopero per superarle e non smetto di versare le tasse per pagare anche il vostro stipendio. Non si possono relegare le colpe al passato o all’amministrazione precedente, che è la stessa dal 2014».
E se poi il nostro lettore, come altri cittadini, volge il pensiero ai costi del trasporto pubblico, la conclusione non può che essere ancora più stizzita:
«E poi mi si viene a dire: abbonati e risparmi! Cosa? Di certo non il tempo perso in fila, in attesa dell'autobus stracolmo di persone. Non il tempo perso per il traffico nelle ore di punta. Ed è inutile pensare che persone come me, possano mettere da parte l'auto per sostituirla con mezzi pubblici fino a quando gli svantaggi supereranno i vantaggi».