La proposta sul rondò Zecchetti a Ponte San Pietro: «Ecco come si può migliorare»
Pierluigi Toccagni sulla nuova rotatoria: «Assurdo che il tunnel sotto la ferrovia (via Piave) resti a doppio senso, oltre che passaggio ciclopedonale»
di Laura Ceresoli
Partiranno dopo l'estate i lavori per la grande rotatoria che andrà a sostituire l'incrocio Zecchetti a Ponte San Pietro, soggetto ormai da anni a un intenso traffico veicolare nelle ore di punta. Una notizia che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a parecchi automobilisti.
Ma l'opera basterà davvero a risolvere tutti i disagi? A chiederselo è Pierluigi Toccagni che, da ex segretario del Circolo Pd di Ponte San Pietro, è sempre attento a quello che accade nel suo Comune. Anche in questa occasione ha voluto dire la sua, avanzando qualche proposta.
«La grande rotatoria, invece del semaforo, è soluzione positiva in sé, ma l'operazione mostra comunque tutti i difetti e le omissioni - afferma -. Si tratta infatti, a mio parere, di singole soluzioni frammentarie, senza considerare il contesto viabilistico e funzionale, le interazioni in essere e conseguenti all'intervento, né gli effetti indotti dall'intervento specifico».
Secondo quanto indicato dal progetto esecutivo approvato dalla giunta Macoli, il rondò passerà anche dai piloni del cavalcavia ferroviario e avrà in tutto sei rami. Quelli delle vie Donizetti e Santa Lucia saranno a senso unico di uscita, mentre tutti gli altri a doppio senso di marcia. A doppio senso diventerà anche via Sant'Anna, in cui oggi invece è unico per una decina di metri prima dell'incrocio con la Briantea, tranne che per i residenti.
Dopo i lavori, arrivando da Bergamo sulla Briantea non si potrà più svoltare direttamente a sinistra in viale Italia, ma si dovrà invece percorrere l'intera rotatoria. Chi invece uscirà da Briolo in direzione Lecco, non passerà più sotto il cavalcavia ferroviario, ma svolterà prima del ponte. Ci saranno inoltre dei percorsi ciclabili e tutti i rami avranno attraversamenti pedonali illuminati e, se reso possibile dalle norme, anche rialzati.
«Se, in condizioni normali, la rotatoria risolve i problemi viabilistici provinciali e favorisce il ruolo di circonvallazione esterna nord - prosegue Toccagni - per l'abitato di Ponte San Pietro non affronta la tradizionale criticità della viabilità comunale, propensa a favorire gli accessi di traffico negli abitati, invece che le uscite. È assurdo che il tunnel sotto la ferrovia (via Piave) resti a doppio senso, oltre che passaggio ciclopedonale» (...)