La rabbia e i ricorsi dei commercianti di via Fermi a Curno in vista della chiusura
Alla riunione d’urgenza erano presenti Aldi, Kfc, Dm, Sportpiù, il centro commerciale Zebra, Grismondi, Conad, Eurocommercial ed Esselunga
di Monica Sorti
Le attività commerciali di Curno sul piede di guerra si fanno sentire e vogliono dire la loro sui tre mesi di chiusura di via Fermi paventati da Rfi durante l’ultimo colloquio con l’amministrazione.
L’incontro tra di loro è avvenuto martedì mattina (30 luglio, ndr) in sala consiliare alla presenza del sindaco Andrea Saccogna e dell’assessore Paolo Pelliccioli.
«Tra venerdì e sabato abbiamo convocato una riunione d’urgenza per preparare insieme ai commercianti un documento da inviare il prima possibile a Rfi», spiega Saccogna. Hanno risposto all’invito Aldi, Kfc, Dm, Sportpiù, il centro commerciale Zebra, Grismondi, Conad, Eurocommercial ed Esselunga. All’incontro erano presenti anche i proprietari di alcuni edifici che ospitano le realtà commerciali sopra elencate e il presidente del consorzio degli operatori del centro commerciale, in rappresentanza di tutti i negozi all’interno del comparto.
«Abbiamo condiviso le informazioni dell’ultimo incontro a partire dalla chiusura di tre mesi che interessa via Fermi, a fronte dei sette mesi di lavori».
Si è parlato anche dei ricorsi presentati da alcune attività, principalmente per questioni private più specifiche. «Per esempio Aldi l’ha presentato per una cabina elettrica che nel progetto volevano togliere. Dopo il ricorso si è risolto e hanno deciso di lasciarla». Sportpiù e Centro Commerciale insieme hanno presentato ricorso sul cronoprogramma. «La richiesta era di conoscere le tempistiche dello svolgimento dei lavori del sottopassaggio. Ci sono state interlocuzioni ma non c’è ancora una risoluzione (...)
Basta chiedere il risarcimento danni... ovviamente sarebbe una causa persa... forse....
Temo che alla fine non ottengano niente, perché al giorno d'oggi il trasporto su rotaia è un "mantra" contro cui alla fine ti danno sempre torto. Combattere contro ciò che è di moda è destinato a perdere, anche se torto non ha. Il nostro mondo è più conformista di quanto non fosse 50 anni fa!